Vahlok

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    NOME: Vahlok
    RAZZA: Seragramma wyvern
    SESSO: maschio
    1_zpsda11ce00

    ETÀ: 30 anni umani
    LUOGO DI NASCITA: Da qualche parte in un covo creato in uno dei vulcani su questa piccola penisola.

    DIMENSIONI: Alto 3-4 metri e lungo 10-15m.

    2_zps7e68e26a

    ASPETTO: Ha l'aspetto tipico di ogni maschio della sua specie se non fosse per la cicatrice verticale sull'occhio destro. Il colore predominante sul suo corpo è il marroncino chiaro, tuttavia sulla punta delle ali e sulla pancia il colore è giallo molto carico tendente all'arancione. Ha due piccole corna che spuntano a stento fra la folte, ma corta cresta di pelo nero che corre lungo tutta la schiena e termina con un pennacchio sulla coda. Le ali sono molto muscolose in quanto le usa sia per volare sia per attaccare con gli artigli neri posti su di esse. Anche gli arti inferiori sono artigliati, ma le unghie stavolta ricurve servono per avere una presa più sicura su una qualsiasi superficie.
    CARATTERE: Vahlok è una viverna complessa e molto diversa da tutte le viverne e draghi che abbia mai conosciuto. Soffre di una sorta di complesso di inferiorità nei confronti degli altri draghi adulti che lo porta in determinati casi a sentirsi come un cucciolo che non è in grado di reggere il peso di alcune responsabilità o non è in grado di agire da solo. Questo lato della sua personalità si manifesta soprattutto quando si sente in colpa di qualcosa fatto ai danni di un adulto. Si mostra anche in situazione disperate come una richiesta di Vahlok per l’intervento di una creatura superiore, come un guardiano o come il capo del suo clan, creatura che dovrebbe poter sistemare gli errori della viverna e controllare la situazione.
    Verso i cuccioli Vahlok esibisce una personalità totalmente diversa, quasi contrastante: si sente a suo agio con loro a giocare o lottare come se inconsciamente fosse rimasto alla loro età. Riconosce però il suo ruolo di adulto che deve prendersi cura della progenie ed è pronto a difenderli, sfamarli e se necessario prenderli cotto la sua ala. Quando queste due opposte personalità di Vahlok entrano in contrasto la seconda si impone sulla prima dando a Vahlok coraggio e forza per difendere i cuccioli da un più forte pericolo.
    Fuori da questi due casi Vahlok è una viverna pacifica che preferisce il dialogo alla lotta. Leale verso gli amici è disposto a tutto pur di aiutarli. E’ leggermente timido e chiuso verso gli sconosciuti vuole infatti evitare di venire in contatto con un drago come suo padre.
    SEGNI PARTICOLARI: Cicatrice verticale sull'occhio destro
    GENITORI: La sorella della sua bisnonna da parte di madre è la moglie del capo clan e ciò fa della sua famiglia il ramo cadetto a quella principale. Nonostante ciò non trae alcun vantaggio dal suo legame di sangue con il capo-clan. Il padre, un Electric Dragon, proviene da un altro clan da cui era stato allontanato perchè ritenuto troppo violento. La madre, Seregamma, si chiama Matgar
    IMMAGINE:

    3_zps02de666b

    TIPO DI SOFFIO: Elettricità;
    TECNICHE DI COMBATTIMENTO: //in allenamento//
    PUNTI ESPERIENZA: 5
    PUNTI ABILITA' E NARRAZIONE: 0 A - 3 N

    4_zpsd041f742

    Il suo uovo si schiude in una tiepida mattina di prima estate. Uscito dall’uovo, grazie all’aiuto della madre seragramma Matgar viene lavato prima di essere presentato alla comunità e a Krentsaar il padre elettric. Mentre il clan accolse benevolmente il suo nuovo membro, il padre lo guardò con disgusto notando subito il corpo fragile e tutto ciò che lui riteneva inaccettabile come l’assenza di movimento del neonato. Krentsaar attaccò il cucciolo, ma fu bloccato da Matgar e dagli altri seragramma del clan e fu scacciato.
    Col cuore infranto per ciò che era appena successo Matgar divenne molto protettiva nei confronti del cucciolo che aveva rischiato di perdere appena nato. Non lo perdeva mai di vista e si premurava di tenerlo lontano anche rimproverandolo da qualsivoglia combattimento indetto dagli altri cuccioli per giocare. D’altra parte anche gli altri cuccioli iniziarono a non vederlo di buon occhio e iniziarono a prenderlo in giro per la mania protettiva della madre. Rimasto solo Vahlok trovava conforto nei racconti dello seragramma viaggiatore Wolfram. Wolfram era un ndrago del loro clan, ma amava viaggiare e non si fermava mai a lungo. Quando tornava a casa però raccontava le sue avventure ai cuccioli della tribù. Vahlok amava i racconti di quello che era amichevolmente chiamato zio Wolfram. Col passare del tempo, la mania protettiva si affievolisce dato che Vahlok trova il coreggio di dire alla madre che non si sentirà mai adulto finchè lei è lì per proteggerlo e cacciare per lui. Matgar ammette che Vahlok ha ragione e passarono i mesi seguenti con intensive lezioni sul cacciare. Durante una battuta di caccia fatta con tutto il clan Vahlok si allontana dal gruppo per via di un fulmine a ciel sereno che aveva visto correre fra gli alberi. Seguendo quella traccia si imbatte in Krentsaar. Questi appena lo vide abbandonò la carcassa del cervo che stava dilaniando per attaccare senza alcun apparente motivo il giovane Vahlok. I due accesero un veloce scontro corpo a corpo che finì quasi subito quando Matgar si scaraventò sull’elettric. Matgar si era accorta dell’assenza del figlio, ma solo quando questi la invocò in aiuto con uno straziante grido di dolore la madre seppe dove trovarlo. Vahlok si era infatti difeso bene schivando i colpi del drago elettrico, ma non aveva saputo prevedere l’ultimo possente graffio che gli lasciò un indelebile cicatrice verticale sull’occhio destro. Vahlok urlò il suo dolore, avvertendo Matgar del pericolo, e per la prima volta scagliò il suo soffio contro Krentsaar. Il soffio scaraventò lontano il drago, ma si riprese in fretta e tentò di riassaltarlo, solo per essere intercettato e bloccato da Matgar. I due ingaggiano un mortale scontro soffio contro soffio, corpo contro corpo. Vahlok li osservava impotente urlando e piangendo per il dolore cercando di incitare la madre e di chiamare in aiuto il clan. Matgar squarcia il petto del drago rompendo ossa e cuore mentre questi lanciava un ultimo potente soffio alla testa di lei. I due cadono a terra stremati. Vahlok allora corse dalla madre cercando di scuoterla e leccandole le ferite. Tutto inutile. Il clan arriva poco dopo trasportando alcune carcasse di animali cacciati. Il capo clan dovette lottare con Vahlok per farlo ragionare: era morta e non poteva fare più nulla per lei. Vahlok cedette solo alle prima luci dell’alba e fu convinto a lasciare i due corpi esanimi per tornare a casa. Ricordando i racconti dello zio Vahlòok prese una radicale decisione: avrebbe abbandonato il tranquillo borgo natio per andare in cerca di avventure, ma soprattutto per ritrovare quello zio che tanto amava ascoltare, l’unica creatura a cui Vahlok sentiva di potersi affidare. Non gli sarebbe dispiaciuto volare con lui e vivere quelle avventure che gli raccontava da cucciolo.
    Anima:
    16 bontà, 15 malvagità


    Conoscenze apprese:
    Da Maestro Tarrqor (role qui)
    a) Sopravvivere nel deserto (e alle tempeste di sabbia)
    E' nei mesi più freddi che si verificano più spesso le tempeste di sabbia. Se capitano d'estate sono molto più rare ma anche più devastanti perchè sfruttano le correnti che discendono dalle montagne per ingrossarsi. Per sfuggirgli bisogna ripararsi dietro una duna alta, non bassa, e scavare nel suo fianco stando attenti a tenere lontana la testa dal terreno. Gli occhi vanno tenuti stretti, il fiato trattenuto fino a che non si può riparare la testa dietro la spalla per prendere una boccata d'aria, ma sopratutto MAI e poi MAI aprire le ali se si è a terra durante la tempesta. Se invece si è n volo bisogna cercare di sorvolarla prendendo quota immediatamente. Si dovrà combattere contro correnti di vento fortissime, ma è la sabbia che rende ciechi e disorientati che bisogna evitare per prima.

    b) Kombobath
    animali solitari che si raggruppano in branchi di 5-6 solo durante la stagione degli amori e nidificano nelle profondissime Caverne dei Cristalli, sepolte centinaia di metri sotto la sabbia. Si dice siano posti bellissimi e ricchi d'acqua fresca e pura, scintillanti come diamanti e dalle pareti lisce come seta. Tuttavia giacciono nel buio più totale perchè le larve di Kombobath prima di avventurarsi nel deserto maturano in queste grotte nutrendosi dei funghi luminosi che le popolano. In questo modo crescono in fretta e permettono alla madre (che è cieca) di restare accanto a loro fino a che non la raggiungono all'esterno.


    Edited by Spyro17 - 18/12/2015, 22:25
     
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    Statistiche Attuali (LIV 2):

    FOR: 13
    RES: 10
    INT: 8
    VIT: 11
    AGI: 10
    VOL: 10

    VITA TOTALE (liv 2): 32
    PUNTI POTERE TOTALI: 30

    (Ultimi potenziamenti: +1 For +1 Vit)

    Attacco Fisico ATK F: 36 _____Si possono usare Punti Potere (facoltativo) per aumentare l'attacco_____ Attacco Corporeo (muscoli, zanne, artigli ecc...)
    Difesa Fisica DIF F: 33 _____Si possono usare Punti Potere (facoltativo) per aumentare la difesa_____ Difesa Corporea (squame resistenti, corazza ecc..)

    Attacco Magico ATK M: 26 _____Si possono usare Punti Potere (facoltativo) per aumentare l' attacco _____ (Capacità di piegare la mente altrui o creare magie)
    Difesa Magica DIF M: 28 _____Si possono usare Punti Potere (facoltativo) per aumentare la difesa_____ (Grande capacità di resistenza alle invadenze mentali o alle magie)

    Velocità VEL: 31 _____________________ Di quanti metri può muoversi.

    Soffio (15 m) = 31 + Punti Potere a scelta.

    Difesa dal Soffio di altri draghi = 30 + al massimo 5 punti potere

    Volo = 155 metri ( Il drago non può attaccare mentre usa questa azione) - [Se trasporta oggetti può avere solo VEL X 4 o X 3]

    Correre = 62 ( Il drago può compiere solo Attacchi Standard e Soffio mentre corre e può usare al massimo 5 punti potere aggiuntivi ad ogni attacco)

    Nascondersi = 31 (Se il drago attacca mentre è nascosto rivela la sua posizione. Inoltre può usare solo attacchi a distanza.) non è potenziabile con Punti Potere

    Cercare = 8 + Punti Potere a scelta. Ogni volta che si Cerca l'avversario si sottraggono i punti usati per cercarlo alla sua capacità di nascondersi fino a che non lo si scopre.



    Il tuo Document e codici che devi postare per Scrivere in una ruolata:

    CODICE
    <div align="center"><div style="width: 85%; text-align: justify; font-size: 10pt">[color=#FFFFFF]• <i>[URL=http://dragoncave.forumcommunity.net/?t=55610167#entry389861910][font=Geneva][size=7]Vahlok[/size][/font][/URL]</i> • [/color]<span style="display:block;width: 100%; line-height: 1px; padding: 2px; background-color: #FFFFFF"></span>
    <span style="display:block;float: right; margin-left: 10px;">[IMG]http://i43.tinypic.com/r1fk9t.png[/IMG]</span>SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI SCRIVI QUI
    </div></div>
    </fieldset>


    Per domande usa questo topic.

    Edited by Zaphira Serafine - 23/2/2015, 18:19
     
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    Titolo Missione: Tanti, piccoli e cattivi
    Missione numero: 1
    Bioma: Alpine
    Breve riassunto: Cercando una grotta dove riposare ho incontrato Raegar un cucciolo di daydream in difficoltà in ostaggio di un troll. Salvatolo abbiamo cercato la sua famiglia facendo una trista scoperta: Solo sua sorella Flemmeth era ancora viva mentre il resto del branco era stato ucciso. Questi ultimi hanno indicato alla dragonessa di andare a salvarli tra 12 lune. Ho deciso di aiutarla, ma prima devo allenarmi così mi sono diretto da maestro Tarrquor nel deserto.
    Avanzamento di Livello: SI
    Punti esperienza totali: 5
    Nemici uccisi: 1 Troll con clava di basso livello (2px) - 1 Goblin stregone di livello base (2px)- 15 goblin piccolo-medio (1px).
    Ferite subite: 31
    Anima: + 1 in bontà (16 bontà, 14 malvagità)
    Oggetti riportati: Nessuno
    Note personali del giocatore: Vahlok: Fortuna che erano di basso livello... ho rischiato di morirci!
    Link del topic: https://dragoncave.forumcommunity.net/?t=55611337

    Edited by Zaphira Serafine - 29/7/2014, 13:31
     
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    Carattere attuale:
    Timido, Altruista. E' timido perchè è sempre stato il più piccolo e debole della sua cucciolata e la sua timidezza l'ha portato ad essere sempre solo. Sapendo ciò che ha provato stando da solo cerca di fare in modo che gli altri cuccioli nonsi sentano emarginati

    Carattere aggiornato:
    Vahlok è una viverna complessa e molto diversa dalle altre della sua specie. Soffre di una sorta di complesso di inferiorità nei confronti degli altri draghi adulti che lo porta in determinati casi a sentirsi come un cucciolo che non è in grado di reggere il peso di alcune responsabilità o non è in grado di agire da solo. Questo lato della sua personalità si manifesta soprattutto quando si sente in colpa di qualcosa fatto ai danni di un adulto. Si manifesta anche in situazione disperate come una richiesta di Vahlok per l’intervento di una creatura superiore, come un guardiano o come il capo del suo clan, creatura che dovrebbe poter sistemare gli errori della viverna e sistemare la situazione.
    Verso i cuccioli Vahlok esibisce una personalità totalmente diversa, quasi contrastante: si sente a suo agio con loro a giocare o lottare come se inconsciamente fosse rimasto alla loro età. Riconosce però il suo ruolo di adulto che deve prendersi cura della progenie ed è pronto a difenderli, sfamarli e se necessario prenderli cotto la sua ala. Quando queste due opposte personalità di Vahlok entrano in contrasto la seconda si impone sulla prima dando a Vahlok coraggio e forza per difendere i cuccioli da un più forte pericolo.
    Fuori da questi due casi Vahlok è una viverna pacifica che preferisce il dialogo alla lotta. Leale verso gli amici è disposto a tutto pur di aiutarli. E’ leggermente timido e chiuso verso gli sconosciuti vuole infatti evitare di venire in contatto con un drago come suo padre.



    Storia attuale:

    Il suo uovo si schiude in una tiepida mattina di prima estate ed è subito accolto benevolmente dalla madre, mentre il padre nota subito la debolezza del cucciolo e disgustato cerca di ucciderlo. Matgar interviene e scaccia il marito. L'impegno di occuparsi da sola del piccolo grava molto sulle sue spalle e per questo inizia ad ammalarsi. Intanto Vahlok inizia a frequentare gli altri cuccioli, ma viene sempre allontanato perchè eticchettato come il figlio del ribelle. Triste della situazione si rifugia nell'unico affetto che trova, quello della madre. Con il passare del tempo impara a cacciare. Durante una battuta di caccia si imbatte in un altro Seragramma che senza alcun apparente motivo lo attacca ferendolo in modo particolare all'occhio destro. Nello scontro interviene nuovamente Matgar accorsa dopo aver percepito mentalmente il figlio in pericolo. Matgar uccide il padre ma a sua volta è ferita mortalmente. Vahlok capisce che è inutile, ma cerca disperatamente di salvarla prima leccandole le ferite epoi volando al nido in cerca di aiuto. Lei muore quella notte. Vahlok decide quindi di abbandonare il luogo natio per ricercare nel mondo una creatura che potesse sostenerlo. Ha viaggiato per un po' nei vari territori del regno dei draghi aiutando tutti i draghi in difficoltà, sia cuccioli che anziani.

    Storia aggiornata:
    Il suo uovo si schiude in una tiepida mattina di prima estate. Uscito dall’uovo, grazie all’aiuto della madre seragramma Matgar viene lavato prima di essere presentato alla comunità e a Krentsaar il padre elettric. Mentre il clan accolse benevolmente il suo nuovo membro, il padre lo guardò con disgusto notando subito il corpo fragile e tutto ciò che lui riteneva inaccettabile come l’assenza di movimento del neonato. Krentsaar attaccò il cucciolo, ma fu bloccato da Matgar e dagli altri seragramma del clan e fu scacciato.
    Col cuore infranto per ciò che era appena successo Matgar divenne molto protettiva nei confronti del cucciolo che aveva rischiato di perdere appena nato. Non lo perdeva mai di vista e si premurava di tenerlo lontano anche rimproverandolo da qualsivoglia combattimento indetto dagli altri cuccioli per giocare. D’altra parte anche gli altri cuccioli iniziarono a non vederlo di buon occhio e iniziarono a prenderlo in giro per la mania protettiva della madre. Rimasto solo Vahlok trovava conforto nei racconti dello seragramma viaggiatore Wolfram. Wolfram era un ndrago del loro clan, ma amava viaggiare e non si fermava mai a lungo. Quando tornava a casa però raccontava le sue avventure ai cuccioli della tribù. Vahlok amava i racconti di quello che era amichevolmente chiamato zio Wolfram. Col passare del tempo, la mania protettiva si affievolisce dato che Vahlok trova il coreggio di dire alla madre che non si sentirà mai adulto finchè lei è lì per proteggerlo e cacciare per lui. Matgar ammette che Vahlok ha ragione e passarono i mesi seguenti con intensive lezioni sul cacciare. Durante una battuta di caccia fatta con tutto il clan Vahlok si allontana dal gruppo per via di un fulmine a ciel sereno che aveva visto correre fra gli alberi. Seguendo quella traccia si imbatte in Krentsaar. Questi appena lo vide abbandonò la carcassa del cervo che stava dilaniando per attaccare senza alcun apparente motivo il giovane Vahlok. I due accesero un veloce scontro corpo a corpo che finì quasi subito quando Matgar si scaraventò sull’elettric. Matgar si era accorta dell’assenza del figlio, ma solo quando questi la invocò in aiuto con uno straziante grido di dolore la madre seppe dove trovarlo. Vahlok si era infatti difeso bene schivando i colpi del drago elettrico, ma non aveva saputo prevedere l’ultimo possente graffio che gli lasciò un indelebile cicatrice verticale sull’occhio destro. Vahlok urlò il suo dolore, avvertendo Matgar del pericolo, e per la prima volta scagliò il suo soffio contro Krentsaar. Il soffio scaraventò lontano il drago, ma si riprese in fretta e tentò di riassaltarlo, solo per essere intercettato e bloccato da Matgar. I due ingaggiano un mortale scontro soffio contro soffio, corpo contro corpo. Vahlok li osservava impotente urlando e piangendo per il dolore cercando di incitare la madre e di chiamare in aiuto il clan. Matgar squarcia il petto del drago rompendo ossa e cuore mentre questi lanciava un ultimo potente soffio alla testa di lei. I due cadono a terra stremati. Vahlok allora corse dalla madre cercando di scuoterla e leccandole le ferite. Tutto inutile. Il clan arriva poco dopo trasportando alcune carcasse di animali cacciati. Il capo clan dovette lottare con Vahlok per farlo ragionare: era morta e non poteva fare più nulla per lei. Vahlok cedette solo alle prima luci dell’alba e fu convinto a lasciare i due corpi esanimi per tornare a casa. Ricordando i racconti dello zio Vahlòok prese una radicale decisione: avrebbe abbandonato il tranquillo borgo natio per andare in cerca di avventure, ma soprattutto per ritrovare quello zio che tanto amava ascoltare, l’unica creatura a cui Vahlok sentiva di potersi affidare. Non gli sarebbe dispiaciuto volare con lui e vivere quelle avventure che gli raccontava da piccino.

    Edited by Spyro17 - 6/9/2015, 01:09
     
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    Verso i cuccioli Vahlok esibisce una personalità totalmente diversa, quasi contrastante: si sente a suo agio con loro a giocare o lottare come se inconsciamente fosse rimasto alla loro età. Riconosce però il suo ruolo di adulto che deve prendersi cura della progenie ed è pronto a difenderli, sfamarli e se necessario prenderli sotto la sua ala. Quando queste due opposte personalità di Vahlok entrano in contrasto la seconda si impone sulla prima dando a Vahlok coraggio e forza per difendere i cuccioli da un più forte pericolo.
    Fuori da questi due casi Vahlok è una viverna pacifica che preferisce il dialogo alla lotta. Leale verso gli amici è disposto a tutto pur di aiutarli. E’ leggermente timido e chiuso verso gli sconosciuti vuole infatti evitare di venire in contatto con un drago come suo padre.



    le parti in rosso sono quelle che cambierei, le numero per motivartele

    1) cambierei la prima sottolineatura perchè così assegni un carattere preciso a tutte le viverne di DC e questo mi si può scontrare con eventuali personaggi che introdurrò. Aggiungi piuttosto "che ha conosciuto" così è solo un gruppo limitato.
    2-3-4-5) le successive 4 sottolineature sono semplici ripetizioni. Usa virgole, non ripetere il verbo o trova un sinonimo
    6) l'utima sottolineatura è solo un aggettivo un po' strano, prova un sinonimo.


    per il nuovo background: molto bello! sul serio mi è piaciuto. ti ho corretto solo pochi errori di battitura e l'aggettivo finale, ultimissa parola "piccino" secondo me non suona bene, perchè non mi piacciono vezzeggativi quando si parla di draghi. Vedi se cambiarlo.

    Il suo uovo si schiude in una tiepida mattina di prima estate. Uscito dall’uovo, grazie all’ aiuto della madre seragramma Matgar viene lavato prima di essere presentato alla comunità e a Krentsaar il padre elettric. Mentre il clan accolse benevolmente il suo nuovo membro, il padre lo guardò con disgusto notando subito il corpo fragile e tutto ciò che lui riteneva inaccettabile come l’assenza di movimento del neonato. Krentsaar attaccò il cucciolo, ma fu bloccato da Matgar e dagli altri seragramma del clan e fu scacciato.
    Col cuore infranto per ciò che era appena successo Matgar divenne molto protettiva nei confronti del cucciolo che aveva rischiato di perdere appena nato. Non lo perdeva mai di vista e si premurava di tenerlo lontano anche rimproverandolo da qualsivoglia combattimento indetto dagli altri cuccioli per giocare. D’altra parte anche gli altri cuccioli iniziarono a non vederlo di buon occhio e a prenderlo in giro per la mania protettiva della madre. Rimasto solo Vahlok trovava conforto nei racconti dello seragramma viaggiatore Wolfram. Wolfram era un drago del loro clan, ma amava viaggiare e non si fermava mai a lungo. Quando tornava a casa però raccontava le sue avventure ai cuccioli della tribù. Vahlok amava i racconti di quello che era amichevolmente chiamato zio Wolfram. Col passare del tempo, la mania protettiva si affievolisce dato che Vahlok trova il coraggio di dire alla madre che non si sentirà mai adulto finchè lei è lì per proteggerlo e cacciare per lui. Matgar ammette che Vahlok ha ragione e passarono i mesi seguenti con intensive lezioni sul cacciare. Durante una battuta di caccia fatta con tutto il clan Vahlok si allontana dal gruppo per via di un fulmine a ciel sereno che aveva visto correre fra gli alberi. Seguendo quella traccia si imbatte in Krentsaar. Questi appena lo vide abbandonò la carcassa del cervo che stava dilaniando per attaccare senza alcun apparente motivo il giovane Vahlok. I due accesero un veloce scontro corpo a corpo che finì quasi subito quando Matgar si scaraventò sull’ elettric. Matgar si era accorta dell’assenza del figlio, ma solo quando questi la invocò in aiuto con uno straziante grido di dolore la madre seppe dove trovarlo. Vahlok si era infatti difeso bene schivando i colpi del drago elettrico, ma non aveva saputo prevedere l’ultimo possente graffio che gli lasciò un indelebile cicatrice verticale sull’ occhio destro. Vahlok urlò il suo dolore, avvertendo Matgar del pericolo, e per la prima volta scagliò il suo soffio contro Krentsaar. Il soffio scaraventò lontano il drago, ma si riprese in fretta e tentò di riassaltarlo, solo per essere intercettato e bloccato da Matgar. I due ingaggiano un mortale scontro soffio contro soffio, corpo contro corpo. Vahlok li osservava impotente urlando e piangendo per il dolore cercando di incitare la madre e di chiamare in aiuto il clan. Matgar squarciò il petto del drago rompendo ossa e cuore mentre questi lanciava un ultimo potente soffio alla testa di lei. I due cadono a terra stremati. Vahlok allora corse dalla madre cercando di scuoterla e leccandole le ferite. Tutto inutile. Il clan arriva poco dopo trasportando alcune carcasse di animali cacciati. Il capo clan dovette lottare con Vahlok per farlo ragionare: era morta e non poteva fare più nulla per lei. Vahlok cedette solo alle prima luci dell’alba e fu convinto a lasciare i due corpi esanimi per tornare a casa. Ricordando i racconti dello zio Vahlòok prese una radicale decisione: avrebbe abbandonato il tranquillo borgo natio per andare in cerca di avventure, ma soprattutto per ritrovare quello zio che tanto amava ascoltare, l’unica creatura a cui Vahlok sentiva di potersi affidare. Non gli sarebbe dispiaciuto volare con lui e vivere quelle avventure che gli raccontava da piccino.
     
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