Allenamento Vahlok

Tarrqor

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  1. Tathlena
     
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    Mother of Dragons

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    Man mano che Vahlok si avvicinava la sua attenzione veniva attirata da quei Menhir, come se fisicamente non potesse distoglierne lo sguardo. La testa divenne pesante, gli occhi cominciarono a bruciare di stanchezza improvvisa. Una sensazione di allarme e confusione sgradevole invase il giovane seragamma.
    Un colpo di coda lo riscosse. Il suo maestro Tarrqor lo colpì con una lieve spinta come per ridestarlo e nello stesso momento i Menhir smisero di intorpidire i sensi di Vahlock, come se una forza invisibile avesse smesso di opprimergli la coscienza
    -Non farti ingannare dalle magie del deserto. Stiamo per inoltrarci nelle Montagne Cave, luogo impervio e desolato, ma proprio per questo adatto per allenare il corpo e la mente. I Menhir che hai visto sono le porte di questo luogo, messi come un avvertimento. Sono ricchi di magia antica il cui scopo e farti desistere dall'avventurarti oltre questo luogo. Sono loro che hanno schermato con un velo di sabbia l'orizzonte, per non farti vedere questi picchi selvaggi.-
    Mentre parlava i due draghi avanzavano attraverso le pietre, che sembravano risonare come un campo elettromagnetico. I fulmini della pelle del Thunder vennero automaticamente attirati su di esse, rendendo il luogo ricco di scintille.
    Persino Vahlok che non emanava elettricità naturalmente sentì formicolare la pelle e la lingua: probabilmente perchè normalmente padroneggiava quell'elemento.
    Appena passarnao il circolo di Mhenir la cadde cortina di sabbia che dava l'illusione ottica che il deserto avanti a loro fosse vasto e confuso.
    Vahlok posò gli occhi su delle montagne aspre, ricche di fori luccicanti come se fossero tempestate di gemme bianche. La polvere si alzava a fiotti dal terreno ad ogni passo, ma non c'era più sabbia sotto i loro piedi: poco dopo i Mhenir essa lasciava spazio ad una terra arida coperta di crepe.
    I messi erano stati affilati come rasoi dal vento, eppure qua e là crescevano arbusti secchi e duri e piccoli rettili correvano a nascondersi nelle fenditure del terreno.
    Il silenzio innaturale lasciava soli con se stessi e la voce di Tarrqor sembrò rimbombare nella mente quando parlò: "Sono giunto qui con un giorno di anticipo rispetto a voi, ho preso una via più lunga ma sfruttando correnti stagionali ho potuto controllare un gruppo di Red della zona est del deserto prima di raggiungervi"
    Camminarono per qualche ora sulla dura terra, persino l'implacabile sole del deserto sembrava avere paura del luogo: la luce che filtrava tra le alte vette aguzze veniva filtrata dall'aria polverosa e l'ombra delle montagne lasciava un brivido freddo innaturale per quel luogo.
    Tarrqor non prese il volo, e disse all'allievo di non farlo. Ad un certo punto si fermarono alle radici di uno di questi picchi dove crescevano delle rocce a forma di cono, taglienti ma dall'aspetto fragile.
    - Devi imparare a colpire il tuo nemico sui punti più deboli, veloce come un serpente, preciso come un aquila e forte come un lupo.-
    Senza avvisarlo compì un mezzo giro su se stesso, colpendo 4 delle rocce cuneiformi senza ferirsi e spaccandole in due.
    - Ti insegnerò ad usare la tua coda come un'arma formidabile, per raggiungere questi punti dove le zanne non possono e cogliere di sorpresa chi hai di fronte. Tu prova con queste più piccole, scegli bene come inclinare la coda.-
     
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