Allenamento Vahlok

Tarrqor

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  1. Tathlena
     
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    Mother of Dragons

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    Il primo colpo di cosa ne uccide 4 e i tre storditi vennero comunque schiacciati dagli altri attacchi. Il secondo invece dal momento che cominciavano ad uscirne parecchi ne colpì in abbondanza ma molti rimasero solo confusi e a pancia in su per un secondo prima di schizzare via. Tarrquor continuò ad osservarlo senza voler distrarre il suo allievo, ma la domanda che gli aveva posto prima lo aveva turbato. C'era un motivo per cui raramente prendeva allievi sotto la sua ala: per insegnargli quello che sapeva doveva assentarsi dal suo ruolo di guardiano per un tempo abbastanza lungo. Aveva eletto dei suoi consanguinei fidati per prendere il suo posto in queste situazioni e correre a chiamarlo se ne avesse avuto bisogno, ma la cosa lo rendeva comunque inquieto.
    Perso nei suoi pensieri osservò placidamente gli scarafaggi ammucchiarsi ai propri piedi. Vahlok teneva un buon ritmo e non sprecava energie menando la coda a caso. I Gigginut tuttavia erano davvero tanti e sembrava che più morivano e più scrosciassero fuori come un fiume in piena. Sembrava una cascata nera che sgorgava dalla terra. Questo ruppe il nido d'argilla che si sgretolò ulteriormente sotto il loro peso; le prede caddero nella paura e nella frenesia di scappare, questi grossi scarafaggi non potevano volare ma con le loro ali grassocce facevano piccoli svolazzi, e lo facevano in contemporanea.
    Questa massa nera si levò al di sopra della coda di Vahlok, appena sotto il suo mento. Ora doveva piegarsi ed inclinare la coda in modo molto diverso rispetto a quando colpiva un obiettivo più in basso rispetto a lui e molti furono mancati.
    Ma quello che preoccupò Tarrquor non era questo. Era il fatto che i Gigginut stavano proiettando la propria ombra sul terreno a macchia d'olio e sempre di più se ne aggiungevano allo sciame.
    Della sabbia nera, viscida e fumosa si levò lentamente dal nido, strisciando insidiosa sul terreno come un serpente ma senza prendere forma precisa come fosse un rivolo d'acqua molto densa.
    Tarrquor scattò in piedi fulmineo e ruggì il suo Soffio sulle bestie che rimasero elettrizzate e percorse da saette luccicanti. Le ombre sembrarono gemere e si ritirarono appena, ma non retrocedettero fino alla base. Al contrario si appropriarono dei cadaveri dei Gigginut e si schermarono dal sole con quelli.
    - Andiamocene Vahlok! Non possiamo più restare qui. Quei dannati Swizernager ci devono aver seguito!-
    Il seragamma tuttavia era molto vicino agli scarafaggi e quindi anche alle Ombre. Queste sembravano percepirlo e si lanciarono ad attaccarlo, Vahlok al contrario non percepiva in loro alcuna coscienza e pertanto non poteva attaccarli mentalmente. In ogni caso doveva agire in fretta.
     
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