[Missione] Tanti, piccoli e cattivi

• Vahlok •


A ben ripensarci quegli strani rumori non erano poi così strani: sembravano risolini, borbottii o qualunque altra cosa prodotta da quelle sporche creature. Ancora mi immagino di averle davanti, tutte loro con il loro capo, quel troll altissimo che volevano papparsi questo povero piccolo cucciolo abbandonato e indifeso. Proprio mentre avevo ricordato la possibile origine dei suoni questi cessarono e con loro ogni altro tipo di suono, richiami del mio protetto compresi. Era tutto calmo, troppo calmo! Con più cautela di prima, quel silenzio mi allarmava più che qualsiasi altra cosa, bucammo le nuvole e che spettacolo. Dall'alto queste sembravano un immenso mare bianco mosse dal vento proprio come se fosse acqua. Il cucuzzolo della montagna accanto a noi sembrava un isolotto in mezzo ad essa: ci avvicinammo. Uno spiazzo di terra abbastanza largo da ospitare forse tre o massimo quattro draghi anziani della mia specie anticipava una grotta. La cascata che avevo seguito come indicazione veniva da ancora più in alto e l'acqua guizzante fra le rocce riusciva a congelare come se fossero cristalli di neve. Il cucciolo impaziente mi sfuggi dalla presa cadendo e facendomi prendere un colpo, sul terreno. Si rialzo subito e cominciò a correre in giro felice. Atterrai anche io sul terreno, quel vento mi aveva spossato e mi sentivo davvero stanco. Doveva essere colpa della scarsezza d'aria, non ero abituato a così alte quote. Mi accovacciai un secondo per riposare.

Bravo piccolo continua a chiamar.... aspetta mamma?!

Lo stava facendo davvero? Non me lo stavo immaginando vero? Mi feci un leggero graffietto sul muso giusto per essere certo di non star sognando. Era vero: Il cucciolo aveva davvero parlato. Mi sovvennero ricordi di casa, dei miei compagni di nidiata e dei cuccioli nati dopo. Tutti gli adulti erano in fermento per il primo vero contatto mentale della loro progenie, ma soprattutto della possibilità di volare, mettere le ali era un gran segno di maturazione. E stava avvenendo davanti ai miei occhi senza che me ne rendessi conto.

Riportai la mente al presente al richiamo del cucciolo. Rotolava qua e là, quasi spaventato dai bozzoli che aveva sulla schiena tentando di grattarli via. Risi.
- E' tutto a posto, stai tranquillo. Stai crescendo, ora sento tutti potranno sentire le tue parole oltre che immagini o suoni. Quelli che hai sulla schiena non sono altro che le tue future ali, come quelle di mamma e papà, te le ricordi vero? Un giorno saranno completamente sviluppate e potrai volare. - Risposi.

• Vahlok •


Il piccolo sembrava davvero eccitato all'idea di poter finalmente avere delle ali, chi non lo sarebbe?. Si grattava ancora più velocemente ed infine i due bozzi scoppiarono rivelando le ali. Era così rallegrante vederlo così eccitato correre intorno per ammirarle. Stanco per la corsa infine mi si riavvicinò.

- Era mio dovere.... Che scortese non ti ho ancora detto il mio di nome! Mi chiamo Vahlok- Era incredibile come avessi dimenticato di presentarmi! Prima il troll poi la fuga, la dormita e la ricerca. Tutto ciò mi avevano fatto dimenticare che Raegar non sapesse ancora il mio nome.
Asciugate le ali, il piccolo mi accompagna dentro la grotta raccontandomi il suo passato. Intanto zompetta qua e là cercando invano di spiccare il volo.
Più che il cucciolo stavo prestando attenzione alla grotta: tutto faceva presagire che fosse ormai abbandonata, ma certi segni di graffi, sangue e soprattutto legnetti sparsi qua e là potevano significare qualcosa di molto peggio. E anche molto recente.
Avevo un'ipotesi su cosa fosse successo: In qualche modo i goblin che avevano già incontrato erano riusciti ad arrivare nella grotta e a portare via il piccolo, però qualcosa non quadrava: Dove erano i genitori? Il sangue potrebbe indicare che sono scappati feriti, anche perchè non ci sono corpi nella cava. Possibile che gli adulti abbiano salvato tutti, uso il plurale perchè c'erano diverse uova, tranne Raegar? Non nascosi i miei pensieri al piccolo, cercavo però di non traumatizzarlo:
- credo che ci sia stata una battaglia, credo però che solo tu sia stato rapito dai...
Non feci a tempo a finire la frase che una massa gigantesca di goblin apparve camminando verso di noi dall'entrata della grotta.
Uno di loro mi lanciò la sua lancia, ma mi mancò per un soffio. Sibilai offeso

- Dovreste sperare di non essere la mia, di cena!- Ruggii. Non avevo alcuna voglia di mangiare quelle luride creature, speravo di intimorirle e indurle alla fuga. Non avevo voglia di combattere, soprattutto perchè la scorsa volta era stato un colpo di fortuna quello di avere una seconda uscita alle spalle. Non credevo che un miracolo come quello potesse avvenire di nuovo.
- resta vicino a me- comunicai velocemente al cucciolo.

• Vahlok •

Gli sgorbi non sembravano affatto intimoriti dal ruggito e dalla minaccia, anzi sembravano incoraggiati ad attaccare. Inizialmente solo uno di loro si fece avanti e iniziò a cantare nella loro lingua ed a danzare. Subito dopo gli altri fecero la loro mossa. Un goblin-cecchino scagliò la sua arma che con precisione millimetrica si andò a conficcare nella spalla sinistra tra quattro scaglie. Ruggii di dolore. Senza pensarci due volte presi il bastone di quella lancia coi denti e la strappai via a forza dalla carne. Strinsi la presa così forte che la parte legnosa si spezzò in due. In quel momento solo una cosa mi passava per la mente: sterminare, uccidere e massacrare. C'era però un problema: Erano troppo numerosi e ben armati per un attacco ravvicinato e la sottile nebbia verdognola che si frapponeva fra noi mi ispirava poca fiducia. Inoltre non capivo la funzione del golblin ballerino.

Senza capire appieno il significato della parola distrarli ( non avevo pensato che quel piccolo si potesse star mettendo in pericolo per proteggere me) approfittasi della sua mossa per scatenare un attacco mentale diretto ad ognuna delle coscienze di quei mostri, in primis quella del ballerino, scavando nelle loro memorie per distrarli, scoprire chi fosse il nuovo capo e confonderli. Era quasi un'offesa per la mia stirpe usare la mente per sconfiggere esseri tanto inferiori, ma in quel momento era l'unica cosa che mi era passata per la testa.

• Vahlok •

Incredibile... Non si era fatto niente! Quel coso aveva una mente forte molto più di quello che mi aspettavo! Però ho scoperto anche un altra cosa: sembra che sia quello il loro capo, hanno tutti paura per la sua vita. Un'altra lancia mi sfiora ferendomi... dannazione non poteva andare avanti così!
Zitto zitto Raegar si dava da fare nel limite del possibile: prima del tempo aveva già scoperto il suo elemento il ghiaccio e aveva provato ad usarlo contro alcuni di loro per aiutarmi nella battaglia, invano. L'aura verdognola aveva annullato l'attacco. Quel danzatore è più pericoloso di quel che mi aspettavo.
C'erano due possibilità: o l'attacco del piccolo era troppo debole, o la barriera troppo forte anche per me. Non avevo voglia di provare e sprecare tempo ed energie. Avevo due opzioni: distrarre ancora il goblin e lasciarlo attaccare da Raegar, ma lo avrei messo in pericolo e non me lo sarei mai perdonato o fare una mossa del tutto azzardata. Ed è quello che feci. Non mi importava nulla della mia vita, dovevo salvare il piccolo. Mi aveva già dimostrato di saper cacciare e ora poteva svolazzare e soffiare. Poteva cavarsela anche senza di me, dovevo solo fare in modo che potesse farlo.
Con un potente colpo di zampe posteriori e coda balzai cercando di aggirare la foschia dall'alto puntando al danzatore. Sfoderai gli artigli mostrai i denti mentre questi rilucevano dall'interno perchè preparavo una sfera elettrica da scagliare sul gruppo. Quando fui sopra di lui in particolare rilascia la sfera elettrica o perchè li colpisse o perchè schiantandosi sulla foschia li abbagliasse dandomi l'opportunità di atterrare su di loro maciullandone quanti più possibili con le unghie e coi denti con la coda e con le ali.
- Se dovessi fallire... fuggi - comunicai di fretta al piccolo

• Vahlok •

La sfera magnetica si infranse sualla barriera con un nulla di fatto: ne l'aveva scalfita ne aveva distratto i goblin. Per la forza di gravità dopo il salto inizio la discesa... la rovinosa discesa. Iniziai ad attraversare la barriera e iniziai a provare dolore ovunque, come se mi stessi immergendo in una pozza di lava dove strani serpenti iniziarono ad avvolgervi fino a stritolarmi. Ogni osso mi doleva e mi pareva di non riuscire a respirare. Il tempo del dolore ( e di attraversamento) sembro interminabile, ma in qualche modo la oltrepassai. Caddi rovinosamente a terra separando e schiacciando quell'orda di goblin. 15 di essi furono messi fuori gioco, ma altri 10 rimanevano a proteggere quel maledetto. Cercai di mettermi in piedi, barcollando. La vista a tratti si sfocava ma non potevo fermarmi ora: era il momento di giocarmi il tutto per tutto. Se necessario avrei portato quel mago con me nella tomba. Strinsi il campo visivo alla mia sola ed unica preda. Misi a fuoco le sue fattezze e i suoi gesti, stava ricominciando a cantare. No... Non di nuovo... Racimolai tutta la forza rimastami e mi mossi contro di lui spalancando le fauci e le unghie. Non mi importava se gli altri si mettevano in mezzo, li avrei allontanati con delle artigliate. Caricai il maghetto con tutto ciò che mi rimaneva.
- Purchè tu viva...- Comunicai al cucciolo - farò il necessario-

• Vahlok •

Le cantilene di quiel vecchio pazzo non bastarono a salvarlo: gli balzai addosso con furia lacerandogli il petto e staccandogli ogni arto coi denti. Forse avevo esagerato, ma era ciò che gli spettava per aver guidato quei mostri fin qui. Non solo avevano ferito e forse addirittura ucciso il clan di Raegar, ma tornare per profanare il luogo e uccidere anche il cucciolo di daydream era un sacrilegio.
-Che questo vi serva da lezione bastardi - Comunicoi loro vedendoli, seppur sfocatamente, fuggire. A stento mi accorsi che tre sopravvissuti mi ferirono con le loro lance alle gambe, oramai i dolori erano così forti che li distinguevo a stento. I tre fuggirono subito dopo il colpo, ma non credevo di avere le forze per seguirli... Tentai di riposare per prendere fiato, ma non c'era tempo: altri due mostri avevano catturato Raegar e lo stavano portando via. Il cucciolo subito rispose all'assalto, ma nel farlo (non capii se per volontà o per errore) si gettò giù dal monte.
-NOOOOOOOOO- Riversai in quell'urlo tutta la mia paura, rabbia, frustrazione.
"Se mi senti dio dei draghi, dammi la forza di salvarlo." Sperando in un miracolo mi trascino più velocemente possibile al bordo del baratro. "Prendi la mia di vita, ma lascialo vivere!" dopo aver espanso la mia coscienza al limite del mio possibile invocando un non so chi, mi lascio cadere nel vuoto, sperando che la mia mole sia maggiore di quella del piccolo e dei mostri così da raggiungerli velocemente per gravità e una volta preso Raegar di planare via.
"ti prego, ti scongiuro!"

• Vahlok •

Cercavo di mettere a fuoco quel piccolino, ma in quei brevi sprazzi di tempo in cui riuscivo a farlo mi piangeva il cuore vederlo lottare invano col peso del goblin cadendo inesorabilmente senza la possibilità di volare. Più veloce! Dovevo essere più veloce! avvinghiando le ali al corpo cercai di ridurre l'attrito dell'aria, per andare più veloce. Acceleravo. Sempre più vicino.... ancora un po'...ancora un pelo.... c'ero quasi... distesi il muso il più possibile per afferrarlo coi denti, ma qualcosa fu più veloce di me. Mi passo a fianco come un razzo a colpo d'occhio sembrava un daydream adulto, ma non ebbi tempo per soffermarmi su di lui. Sotto di me a men o di tre metri stavano spuntoni di roccia e con la velocità che avevo mi ci sarei sfracellato in meno di due secondi. Aprii veloce le ali, mi allargai il più possibile per aumentare la resistenza dell'aria e diminuire quindi la velocità. Iniziai a planare, dubitavo infatti di avere le forze per volare e tornare lassù in cielo dove intanto l'altro drago si era nascosto. Appena avvistai anche una minima piattaforma per l'atterraggio mi diressi lì e atterratoci ripresi fiato.
Espansi di n uovo la coscienza indirizzandola verso il punto in cui erano i due Daydream
- Per fortuna sei salvo- Dissi al piccolo - Non so chi tu sia- aggiunsi diretto invece all'altro - ma grazie di averlo preso!-
Il mio cuore era davvero felice nel sapere che stava bene, le mie preghiere erano state ascoltate. Mi sdraiai sul piazzale per riprendere fiato e forze.

• Vahlok •

Per quanto riuscivo a vedere Raegar era molto felice di aver ritrovato qualcuno della sua specie. Parevano conoscersi e ne fui allietato.
Quando il mio messaggio mentale raggiunse l'adulto questi mi squadrò spaventato, ma poi o rassicurato dal piccolo o dalle mie condizioni si decise a scendere dalla nube su cui stava. Scese lentamente, la paura che aveva di me doveva essere tanta, ma alla fine si fidò a poggiarsi sulla stesso piazzale in cui mi trovavo. Non avevo mai visto da vicino un daydream e rimasi affascinato dalla bellezza del suo corpo.
Cercai di alzarmi decentemente, sempre meglio cercare di fare una bella figura. Un po' traballante ma mi alzai accennai un inchino al daydream -Prima di tutto non ho alcuna intenzione di farvi del male.- poi mi sedetti, non riuscivo a stare in piedi a lungo. - Il mio nome è Vahlok. Giunsi qui ieri in cerca di riparo, ma la grotta che scelsi era abitata da un troll e dai suo scagnozzi goblin. E' in quel posto che ho trovato quel piccoletto. Siamo riusciti a scappare dal mostro e ho deciso di accompagnare Raegar a casa. - Guardai in alto verso la grotta dove fino a poco prima combattevo - ma mentre la esploravo cercando indizi su dove trovarvi un altro manipolo di goblin è arrivato e ci ha attaccati. Puoi vedere da te come è finita. - Mi fermo a riprendere fiato, le fitte sulle cosce non mi danno tregua. Raegar è stato preso e per difendersi è caduto giù... Sono stato uno stupido. Per fortuna lo avete preso voi. Avrei dovuto difenderlo. E' colpa mia... Abbasso nuovamente la testa Puniscimi.