Iniziativa: Creatures' Laboratory

La pelle candida che copre il ventre magro e le braccia affusolate lasciata presto il posto a squame sottili all'inizio, che coprono qua e là i fianchi, il seno e le cosce. Due piccole corna bianche appaiono dietro le orecchie, anch'esse allungate.
Le braccia si allungano un po' per via della comparse di lunghi ed affilati artigli, e le gambe diventano più muscolose e scattanti, il peso si poggia nel polpaccio, per dare più forza alla corsa, allo scarto improvviso e al salto. La forza già grande degli elfi non basta, per rimanere nel corpo travolgente di un drago Flemmeth deve mutare, e gli occhi, per ultimi, prendono colore dello Zaffiro Arancione, che si ottiene solo grazie ad alte temperature, infatti prima le pupille erano di un limpido azzurro. I rossi capelli lasciano il posto a una elegante file di piccole spine diramandosi lungo la colonna vertebrale. Quando si trasforma Flemmeth acquisisce una nuova struttura ossea nella schiena, le scapole diventano più spesse e nuovi nervi si tendono alla base delle ali, grandi ali membranose di un viola che tende all' azzurro.
La trasformazione non è però completa. In caso di estrema necessità Flemmeth può trasformarsi in un drago completo, terminando di crescere in altezza e muscolatura. Il viso che si allunga lascia presto il posto ad una affilata testa dragonesca, dove le zanne lucenti non si fanno attendere.

Una volpe che guida le anime dei morti, e per questo ben conosce quelle dei vivi... Il suo manto solitamente candido come la neve si tinge di rosso rubino se l'anima che guida è malvagia, o di un brillante azzurro se essa era buona. Le zampe morbide e veloci passano su questo mondo con delicatezza, come se esso non esistesse.
Viene da un'altra dimensione astrale e se anche ferita a morte in realtà ritorna indietro, e a questo punto per curarsi non può più muoversi per un po' tra le due dimensioni.
Può ingrandire le sue dimensioni, da semplice volpe passare a dimensioni ragguardevoli, circa della stazza di un lupo. Il muso è più affilato, i baffi più corti delle normali volpi. Il morbido pelo si alterna a piccole piume partendo da dietro gli occhi fino alla coda, dove le piume si inspessiscono per diventare penne variopinte. Anche queste lunghe penne sono molto utili: se sbattuta forte la coda permette di fare alti balzi (è molto veloce) o di planare. In acqua prende la funzione di una pinna, ma non ha molta resistenza. La coda è nera e bianca, con complessi arabeschi che sembrano fatti d'inchiostro, sono formule arcane per guarire o ferire.
Quando la Voldiria cambia il suo colore in presenza di un'anima la parte bianca delle piume segue il colore del resto del corpo, la parte nera il suo opposto, per simboleggiare che nessuno è mai totalmente malvagio o totalmente buono, e i colori così mescolati formano sempre il nome di quella persona la cui anima le sta di fronte.
Se la piuma con il nome è donata all'anima di dice che abbia la possibilità di ritornare...