Vahlok

Scheda Personaggio Giocante

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  1. Tathlena
     
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    Mother of Dragons

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    Vahlok è una viverna complessa e molto diversa dalle altre della sua specie. Soffre di una sorta di complesso di inferiorità nei confronti degli altri draghi adulti che lo porta in determinati casi a sentirsi come un cucciolo che non è in grado di reggere il peso di alcune responsabilità o non è in grado di agire da solo. Questo lato della sua personalità si manifesta soprattutto quando si sente in colpa di qualcosa fatto ai danni di un adulto. Si manifesta anche in situazione disperate come una richiesta di Vahlok per l’intervento di una creatura superiore, come un guardiano o come il capo del suo clan, creatura che dovrebbe poter sistemare gli errori della viverna e sistemare la situazione.
    Verso i cuccioli Vahlok esibisce una personalità totalmente diversa, quasi contrastante: si sente a suo agio con loro a giocare o lottare come se inconsciamente fosse rimasto alla loro età. Riconosce però il suo ruolo di adulto che deve prendersi cura della progenie ed è pronto a difenderli, sfamarli e se necessario prenderli sotto la sua ala. Quando queste due opposte personalità di Vahlok entrano in contrasto la seconda si impone sulla prima dando a Vahlok coraggio e forza per difendere i cuccioli da un più forte pericolo.
    Fuori da questi due casi Vahlok è una viverna pacifica che preferisce il dialogo alla lotta. Leale verso gli amici è disposto a tutto pur di aiutarli. E’ leggermente timido e chiuso verso gli sconosciuti vuole infatti evitare di venire in contatto con un drago come suo padre.



    le parti in rosso sono quelle che cambierei, le numero per motivartele

    1) cambierei la prima sottolineatura perchè così assegni un carattere preciso a tutte le viverne di DC e questo mi si può scontrare con eventuali personaggi che introdurrò. Aggiungi piuttosto "che ha conosciuto" così è solo un gruppo limitato.
    2-3-4-5) le successive 4 sottolineature sono semplici ripetizioni. Usa virgole, non ripetere il verbo o trova un sinonimo
    6) l'utima sottolineatura è solo un aggettivo un po' strano, prova un sinonimo.


    per il nuovo background: molto bello! sul serio mi è piaciuto. ti ho corretto solo pochi errori di battitura e l'aggettivo finale, ultimissa parola "piccino" secondo me non suona bene, perchè non mi piacciono vezzeggativi quando si parla di draghi. Vedi se cambiarlo.

    Il suo uovo si schiude in una tiepida mattina di prima estate. Uscito dall’uovo, grazie all’ aiuto della madre seragramma Matgar viene lavato prima di essere presentato alla comunità e a Krentsaar il padre elettric. Mentre il clan accolse benevolmente il suo nuovo membro, il padre lo guardò con disgusto notando subito il corpo fragile e tutto ciò che lui riteneva inaccettabile come l’assenza di movimento del neonato. Krentsaar attaccò il cucciolo, ma fu bloccato da Matgar e dagli altri seragramma del clan e fu scacciato.
    Col cuore infranto per ciò che era appena successo Matgar divenne molto protettiva nei confronti del cucciolo che aveva rischiato di perdere appena nato. Non lo perdeva mai di vista e si premurava di tenerlo lontano anche rimproverandolo da qualsivoglia combattimento indetto dagli altri cuccioli per giocare. D’altra parte anche gli altri cuccioli iniziarono a non vederlo di buon occhio e a prenderlo in giro per la mania protettiva della madre. Rimasto solo Vahlok trovava conforto nei racconti dello seragramma viaggiatore Wolfram. Wolfram era un drago del loro clan, ma amava viaggiare e non si fermava mai a lungo. Quando tornava a casa però raccontava le sue avventure ai cuccioli della tribù. Vahlok amava i racconti di quello che era amichevolmente chiamato zio Wolfram. Col passare del tempo, la mania protettiva si affievolisce dato che Vahlok trova il coraggio di dire alla madre che non si sentirà mai adulto finchè lei è lì per proteggerlo e cacciare per lui. Matgar ammette che Vahlok ha ragione e passarono i mesi seguenti con intensive lezioni sul cacciare. Durante una battuta di caccia fatta con tutto il clan Vahlok si allontana dal gruppo per via di un fulmine a ciel sereno che aveva visto correre fra gli alberi. Seguendo quella traccia si imbatte in Krentsaar. Questi appena lo vide abbandonò la carcassa del cervo che stava dilaniando per attaccare senza alcun apparente motivo il giovane Vahlok. I due accesero un veloce scontro corpo a corpo che finì quasi subito quando Matgar si scaraventò sull’ elettric. Matgar si era accorta dell’assenza del figlio, ma solo quando questi la invocò in aiuto con uno straziante grido di dolore la madre seppe dove trovarlo. Vahlok si era infatti difeso bene schivando i colpi del drago elettrico, ma non aveva saputo prevedere l’ultimo possente graffio che gli lasciò un indelebile cicatrice verticale sull’ occhio destro. Vahlok urlò il suo dolore, avvertendo Matgar del pericolo, e per la prima volta scagliò il suo soffio contro Krentsaar. Il soffio scaraventò lontano il drago, ma si riprese in fretta e tentò di riassaltarlo, solo per essere intercettato e bloccato da Matgar. I due ingaggiano un mortale scontro soffio contro soffio, corpo contro corpo. Vahlok li osservava impotente urlando e piangendo per il dolore cercando di incitare la madre e di chiamare in aiuto il clan. Matgar squarciò il petto del drago rompendo ossa e cuore mentre questi lanciava un ultimo potente soffio alla testa di lei. I due cadono a terra stremati. Vahlok allora corse dalla madre cercando di scuoterla e leccandole le ferite. Tutto inutile. Il clan arriva poco dopo trasportando alcune carcasse di animali cacciati. Il capo clan dovette lottare con Vahlok per farlo ragionare: era morta e non poteva fare più nulla per lei. Vahlok cedette solo alle prima luci dell’alba e fu convinto a lasciare i due corpi esanimi per tornare a casa. Ricordando i racconti dello zio Vahlòok prese una radicale decisione: avrebbe abbandonato il tranquillo borgo natio per andare in cerca di avventure, ma soprattutto per ritrovare quello zio che tanto amava ascoltare, l’unica creatura a cui Vahlok sentiva di potersi affidare. Non gli sarebbe dispiaciuto volare con lui e vivere quelle avventure che gli raccontava da piccino.
     
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4 replies since 8/12/2013, 16:28   419 views
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