[Missione] Una situazione rovente.

Giocatore: Kirin

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    Kirin era giunto da appena una settimana nella arida pianura delle Isole del Fuoco, un arcipelago di origine vulcanica, dove lente e maestose eruzioni scivolavano placidamente nel mare senza mai fermarsi, causando grandi volute di vapore.
    La sua tana era situata in mezzo a due grandi rocce che ricordavano la forma di un albero spezzato, inoltre l'entrata era grande a sufficienza per farlo passare, e viste le piccole dimensioni era un luogo perfetto per non ricevere visite indesiderate. Kirin avrebbe anche evitato di recarsi in una zona così abitata da feroci e selvaggi Ember, ma aveva sentito parlare di una strana pietra, una rara roccia vulcanica che se ingerita consentiva di migliorare la propria capacità di sputare fuoco. Incuriosito da tale scoperta si era dunque stabilito in quella zona desideroso di saperne di più. Per il momento conosceva solo la piccola isola dove aveva stabilito la sua tana, mentre l'arcipelago in questione era formato da 5 isole disposte a cerchio, di cui una particolarmente grande situata in mezzo. Su ciascuna di esse un vulcano emetteva lenti ed inesorabili fiumi di lava, che formavano dei riccioli di pietra scura e ruvida quando si seccavano.
    Di sicuro vi era almeno un abitante sull'isola più grande e sulle due più vicine alla sua, magari avrebbe potuto cominciare la sua ricerca raccogliendo informazioni dai tre draghi che vi abitavano, oppure avrebbe potuto iniziare dalle due isole inabitate, di cui una era quella dove aveva prudentemente scelto di insediarsi. La scelta spettava a lui.


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    Turni: Kirin
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    Edited by Zaphira Serafine - 22/5/2014, 16:20
     
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    la sua avventura era davvero cominciata! il suo viaggio era durato, ma Kirin non si era pentito della sua scelta, carico e desideroso di scoprire cose nuove non si era lasciato sfuggire l'occasione appena aveva sentito di questa fantomatica pietra... non aveva mai sentito nulla di simile addirittura in grado di potenziare il soffio infuocato di un drago -aha! se riuscissi a trovarla, ogni stupido Ember avrebbe di che temere!!- si era detto con grande entusiasmo, calò un pò però alla scoperto del posto in cui si sarebbe dovuto avventurare per saperne qualcosina in più, davvero la sua intraprendenza era messa a dura prova, però vincendo il suo terrore di incontrare uno di quei draghi spaventosi con coraggio vi si gettò a capofitto.
    Ad oggi era già una settimana che si era inoltrato in questo insieme di isole vulcaniche, c'era da rimanere a fauci aperte, queste isole in mezzo al mare con quei grandi e scuri monti cavi ripieni di lava incandescente e fumante, la quale scendendo arrabbiata ma placida ed inesorabile raggiungeva il mare sfrigolando e generando ogni sorta di vapori, l'odore ed il costante rumore l'avevano fatto sentire ancora più piccolo di quanto non fosse già all'inizio, ma il Pygmy facendosi coraggio e grazie alla sua indole temeraria trovò presto tutto ciò eccitante... oltre all'idea che trovare quella pietra sarebbe stato semplicemente fantastico, sempre togliendo la paura di entrare nella pancia di un Ember.
    - hmm... sembra libero, nessun drago Ember in vista..- del piccolo draghetto giallo, delle dimensioni di un gatto, si poteva notare solo la testolina gialla che, con i suoi attenti occhietti azzurri spuntava dalla sua tana, scelta appositamente come rifugio anti-ember per via delle sue dimensioni proibitive per creature più grandi ... ecco il suo sguardo si muoveva ai lati, intanto per quanto potesse esser utile annusò l'aria, che tanto sapeva di zolfo ed in parte avrebbe coperto altre tracce olfattive, comunque sembrava tutto a posto, ed a parte le tipiche nubi vulcaniche, non sembrava esserci altro in cielo sopra di lui, senza perdere altro tempo quindi spiegò le alette, e come una molla scattò fuori balzando con le esili zampe appiattendole subito al ventre mentre si librava in volo, senza problemi con le manovre salì di quota e fece un rapido giro virando per assicurarsi meglio dei dintorni, oltretutto si orientò un attimino -è ora di cominciare le ricerche! ehe... mm ma da dove?.- mentre svolazzava piegò la testa di lato, e stabilizzandosi mantenne la traiettoria dritta, aveva varie opzioni, scartò subito l'idea di restare ancora su quell'isola, già da una settimana aveva raggiunto l'arcipelago ed anche se la zona era sicura era anche abbastanza sicuro che non vi avrebbe trovato molto -ah, sicuramente su quella graaande isola che ho visto l'altro ieri ci dev'essere qualche indizio!!- ma sapeva anche per certo, che li c'era il pericolo di incontrare i temutissimi Ember, la sua espressione mostrò una specie di smorfia, e lui fece un verso dispiaciuto -erm eheh... ma prima, magari è meglio partire da una più piccola- si affrettò a correggersi, virò leggermente spero proprio di non trovarli.. spostò la rotta in modo da cercare di aggirare la grande isola centrare del gruppo di isole, con la dovuta pazienza sarebbe giunto a destinazione, infatti era sicuro che li attorno ci fosse un'isola dall'apparenza priva di attività draconica, avrebbe cominciato da li, e con la dovuta attenzione anche al cielo si avviò quasi coraggiosamente.
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    Kirin dunque si diresse sull'isola opposta alla sua, dove era sicuro di non aver percepito la presenza di altri draghi. Con prudenza si levò tra le volute di fumo e cenere che la nera terra emanava e prese facilmente il volo, agevolato dalle calde correnti d'aria. Il panorama per quanto brullo e rude incuteva rispetto: si vedeva che la forza e la maestosità che l'avevano formato non avevano mai fermato la loro avanzata per millenni. Una terra calda e dura eppure magnifica con fiumi di lava che dall'alto parevano intricate vene rosse.
    Con destrezza si librò tra le volute di fumo, non potendo alzarsi troppo sopra la foschia perchè rischiava di farsi notare essendo piccolo puntino giallo in mezzo al nero pece dei vulcani. All'improvviso un forte rumore, come di acqua che ribolle e sibila, scosse il terreno sotto di lui. Stava seguendo la costa frastagliata dell'isola più grande, per aggirarla e raggiungere quella non abitata, ma ora sembrava che il suolo gli stesse ringhiando contro con un suono cupo e crescente.
    L'isola maggiore era grande da aggirare, del resto allontanarsi dalla costa sarebbe potuto risultare pericoloso, ma proseguire era altrettanto inquietante con quel rumore crescente. Kirin doveva decidere in fretta cosa fare.




    Una piccola mappa per orientarti. Inoltre ti consiglio di usare più punti nei tuoi brani XD
     
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    che bellezza, era facile volare, almeno, la foschia solforosa non era il massimo, però gli piaceva che ci fossero correnti ascensionali, quando il volo è agevole e poco faticoso, come aveva supposto non sembrava esserci altro drago in giro, e preferendo non salire troppo rimase ad una quota che gli permetteva di vedere abbastanza bene, ma di esser quantomeno seminascosto dai fumi cinerei di quelle imponenti montagne coniche roboanti.
    -ohh..- in un certo senso quelle terre erano davvero affascinanti, lo spoglio di quel territorio e permetteva alla roccia vulcanica di esprimere con quel nero e grigio intenso una forza che quasi intimava il silenzio, Kirin si sentì attratto, erano bei cieli da solcare, con tutti quei rivoli rossi a staccare dall'altrimenti monotono insieme di brulle montagne rocciose e pietraie e mare woow i suoi occhi erano rivolti a ciò che sorvolava, sotto di lui la costa della grande isola... il rumore era quasi spaventoso, in un primo momento Kirin sobbalzò svirgolando la rotta vedendo un improvviso getto di vapore accompagnato da una cacofonia di sibili e rumori come di roccia spaccata, era la lava sottostante sotto di lui a contatto con l'acqua, qualcosa di incredibile e magnifico.
    -woha.. uhh che forza!- si, se non fosse stato alla ricerca di qualcosa di importante avrebbe quasi pensato di farsi un bel giretto e divertirsi in qualche modo più o meno sicuro, sorrise mentre, un pò per gioco, si divertì (già che c'era dato che il suo costeggiare l'isola poteva divenire noioso) scansando le dense fumate di vapore puzzolente facendone lo slalom, la sua idea non era cambiata, voleva davvero oltrepassare quel punto ed arrivare alla prossima isola, ma almeno lo avrebbe fatto a modo suo.
    -hey chissà com'è da più vicino...- la solita idea malsana gli balzò in mente, e per un giovane Pygmy in cerca di avventura ovviamente quella era un'offerta da non rifiutare, entusiasta dunque piegò le ali un pò, automaticamente abbassandosi ed inclinandosi in avanti, scendendo ad una quota pari circa ad una ventina di metri scarsi, forse quindici, li il rumore crebbe enormemente ed ovviamente tutto sarebbe stato più divertente, il gioco era semplice, con lo sguardo concentrato ai canali lavici, avrebbe schivato agilmente ogni fumata rovente
    grande :) begli ausili visivi... domando scusa per la mia punteggiatura, è sempre stata un problema u.u

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    Un geyser eruttò proprio sotto di Kirin ed un altro si preparava a circa 20 metri davanti a lui a fare lo stesso. La terra si lacerò ed una colonna di vapore rovente ed acido scattò verso il cielo come una mano tesa ad afferrarlo.
    Il pigmy avrebbe potuto deviarla con una breve acrobazia ed atterrare sull'isola stessa, circa 20 metri più in là della bocca fumante, oppure volare più veloce, esponendosi così ad eventuali attacchi di altre creature (anche se per il momento non sembravano essercene).
    Avrebbe superato sia questa colonna di vapore che la successiva se avesse voluto, infatti sarebbe stato sufficiente uno scatto che avrebbe aumentato la sua velocità, ma gli avrebbe impedito di concentrarsi su qualcos'altro nel caso fosse stato attaccato, oltre al fatto che il fumo avrebbe aumentato le difficoltà di veder arrivare un nemico.
    La terra solcata da profonde crepe era solida e sicura oltre al punto dove si scorgevano quei due gayser? Di certo avrebbe dovuto scoprirlo dopo, per il momento rischiava solo di venire colpito da una violentissima scarica di acido!
     
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    Kirin si stava divertendo più di quanto avesse immaginato, non solo la lava a contatto con l'acqua generava quei simpatici sbuffi e getti d'acqua bollente inacidita dalla forte presenza di zolfo, ma poi i vapori e la foschia avvolgevano un pò tutto il percorso così che oltre una certa distanza il percorso fosse un pò una sorpresa, poi la terra e la roccia si spaccavano facendo baccano e i gorgoglii dell'acqua rendevano le sue manovre più eccitanti. Adesso però non poteva distrarsi, non voleva farsi una doccia acida, perciò si preparò a non venire investito dai geyser, uno gli scoppiò sotto, ed affrettandosi lo passò indenne -waa ha ha...- sobbalzò sorpreso wow, per un pelo! neanche a pensarlo notò altra acqua pronta ad esplodere in un geyser più avanti, l'acqua infatti ribolliva sempre più furiosamente raggrumandosi in un punto infossato e bello fumante, in più con un rumore davvero inquietante questa volta la terra si squarciò sotto e davanti a lui, facendo salire una minacciosissima voluta di vapore, sicuramente pericolosa oh oh.. trasalì sorpreso, questa volta l'avrebbe beccato, ne era certo, doveva accelerare, ma davanti non era così chiaro ciò che lo attendeva, a lato invece scorse lo spazio sulla terra ferma.
    Riflessi pronti, tanto che subito fece scattare le ali, due o tre battiti molto rapidi e poi si spinse in avanti, affusolandosi di più e dando una brusca accelerata al volo, le ali si piegarono un pò per fendere l'aria ed a temeraria velocità si fiondò oltre, sentì la vampata di calore quando dietro di lui i vapori riempirono l'aria, ed anche lo spostamento d'aria quando il geyser esplose proprio alla sua destra ma troppo tardi per colpirlo, si sentì pieno di adrenalina -eh eh, troppo facile!- ed ora via, verso l'isola disabitata!
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    Un Red dalla riva potè vedere il piccolo Pigmy fare pericolose giravolte intorno alle colonne di lava, sprezzante del loro potenziale pericolo. Il grosso drago Rosso era grande circa 10 volte quel piccoletto, eppure lo guardava con occhi sbarrati. Kirin non poteva vedere l'altro drago essendo la costa circondata di fumi e vapori, e nemmeno poteva riconoscerne l'odore in mezzo a tutto quello zolfo. Tuttavia il Red non aveva alcun intento malvagio, semplicemente commentava tra sè e sè la stoltezza delle razze estranee a quel territorio, che prendevano tutto come un gioco fino a quando non era troppo tardi.
    Korguth sbuffò una gran quantità di fumo nero pece dalle narici, poi si voltò ancora allibito da quanto aveva visto. Sarebbe bastato un attimo e quello lì si sarebbe ritrovato in fin di vita.
    Il Red fece per allontanarsi dalla costa, ma quella scena continuava a tornargli in mente e a distrarlo. Ringhiando insofferente fece dietro-front e si diresse nella stessa direzione di Kirin.

    Kirin dal canto suo era quasi arrivato all'isola che aveva scelto come sua prossima destinazione. Gli ci erano volute quasi tre ore, ma avendo fatto l'ultimo tratto in gran fretta aveva guadagnato del tempo. Tempo che avrebbe volentieri usato per riposare, visto lo sforzo compiuto.
    Posò le zampe a terra con sicurezza, adagiandosi alla terra con il fiato corto: l'isola era più rigogliosa di quella dove si era insediato, vi erano addirittura qualche fiore e pianta bassa e scura. Il vulcano di quell'isola era dalla parte opposta a dove era atterrato Kirin, mentre sul quel versante vi erano molti grossi macigni, rotolati fino a lì in chissà quale epoca.
    La cosa strana è che invece che essere grigi o neri questi massi erano di un viola scuro e intenso, con qualche rara striatura rossa.
     
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    Kirin
    Kirin si era davvero divertito in quel tratto di "spiaggia", verissimo, aveva anche rischiato un pò con quelle fumate acide, però quando gli sarebbe ricapitato di poterlo fare? oltretutto procedette più velocemente del previsto, l'entusiasmo che ci aveva messo per superare quel punto ostico gli aveva dato la carica e poi infatti anche nel tratto di isola costiera che restava da sorvolare schivò qualche altra colonna di vapore, ma poca cosa, oramai non rimaneva che la noiosa traversata in mare prima dell'isola, sospirò e si alzò di più facendo ora attenzione ad eventuali predatori.
    Ci andò un bel pò, e da un certo punto di vista si pentì degli sforzi fatti in precedenza, quel giorno sembrava una buona giornata per volare, perciò non fu insostenibile, ma comunque ci andò del fiato -anf.. oh, hei che bello! terra..- una bella espressione di sollievo gli comparve sul musetto giallo, gli occhi turchesi fissi sull'isola vulcanica, e già in quel momento pregustava l'idea di un momento di riposo per recuperare un pò di energie, essendo poi a quanto ricordava priva di altri draghi, l'avrebbe potuto fare comodamente, sbattè le ali dunque per muoversi più in fretta e così mano a mano abbassò il volo, aveva davanti a se la zona opposta al vulcano, quindi atterrò planando per rallentare fino a distendere le zampe finalmente e calpestare il suolo con esse.
    Fiatone per lui dunque -eh.. eh.. eh.. uf... che bel volo, mi è piaciuto proprio!- e mentre commentava con tono soddisfatto camminò tranquillamente sulle rocce, subito notò la diversità nell'aspetto di quell'isola, a colpirlo la presenza di piante e fiori, non erano molti, ma per un Pygmy quasi tutto è abbastanza grande -hei! ma come ha fatto a crescere qui che ci sono solo pietre e lava?!- sorpreso abbassò il muso fermandosi dinanzi ad un bel fiore bianco dai petali dalla forma appuntita... vi avvicinò il muso per sentirne l'odore, per poi socchiudere gli occhi e finalmente cedere al desiderio di semplicemente fermarsi e fare una sosta.
    Una volta che dunque si fu adagiato li di fianco, a terra, e riposando le ali dall'intensa traversata si mise a guardare i dintorni, ascoltando semplicemente il rumore del vento solo qualche minuto, poi riprenderò le ricerche i suoi occhi caddero su tutti quei massi così grandi, non si pose il problema su chi ve li avesse portati, ma bensì, alla lunga notò la strana colorazione degli stessi, e piegando il capo di lato ne fu incuriosito -wow, nelle foreste a casa nostra non ho mai visto sassi colorati così.. può far questo il magma?- intanto la coda proprio debolmente veniva strisciata un pò a destra, un pò a sinistra
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    La sua coda strisciava... strisciava... strisciava... sempre più lentamente. Un profondo sonno gli invase la mente, come se all'improvviso più nulla avesse importanza. Il fiore che aveva annussato galleggiava su e giù, su e giù...
    Kirin ebbe appena il tempo per rendersi conto che il profumo del fiore era in realtà un gas soporifero prima di cadere confuso in una sorta di sonno agitato.
    Intorno a lui i colori si disfecero, le forme si liquefarono.
    Il Pigmy cadde, agitandosi a malapena, non totalmente sveglio ma nemmeno capace di muoversi. Improvvisamente il masso più vicino si mosse, scricchiolando con forza e producendo un rumore simile ad un basso ringhio. Lentamente un grosso Golem di pietra prese forma, le venature rosse gli coprivano il corpo possente e la mandibola metteva in mostra degli affilati denti neri. Le mani erano enormi e per Kirin che non aveva mai visto un umano la sua forma era assolutamente orripilante.
    Il Golem si voltò verso di lui, spalancò la bocca ed emise un ruggito così forte che il pigmy sentì la cassa toracica tremare.
    Ma non poteva muoversi.
    Il Golem si fece lentamente avanti, pestando i piedi con forza inaudita, mentre il veleno del fiore continuava ad invadergli il naso, cominciando ad essere tossico oltre che soporifero. Kirin si addormentò del tutto.

    Improvvisamente un grande essere rosso piombò dall'alto, frapponendosi fra i due. Anche il Red ringhiò in modo terribile, mostrano delle grandi corna nere verso l'avversario ed agitando la grossa coda come una frusta. Emise una vampata di lava rovente, una delle più calde che un drago sia in grado di produrre, ma il Golem sembrò sentirlo a malapena. Con un soffio infastidito il Red si voltò rapidamente, afferrò con delicatezza Kirin tra le enormi mascelle come avrebbe fatto con un cucciolo, piegò le zampe e spinse con forza, riprendendo il volo. Nel frattempo il Golem aveva divelto un pezzo di terra e roccia e cercava di lanciargliela, ma il Red con qualche agile manovra lo evitò.

    Kirin si risvegliò in una tana calda e molto grande, scavata nella roccia e con una piccola sorgete di acqua dolce che stillava dal soffitto e scompariva nella roccia sottostante, formando muschio e qualche fungo molto particolare.
    La testa gli doleva non poco e gli faceva un po' male respirare. Un grosso drago rosso sconosciuto lo stava fissando con aria severa, disteso poco più in là.



    Kirin: -2 Punti Ferita. (fiore velenoso)
    Sei il rpimo a venire ferito quindi ti ricordo una cosa: non sei obbligato ad andare subito avanti, se vuoi trovare un modo per curarti fallo pure. Ci sono due modi, a te sta scoprirli!



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    Kirin
    Kirin si sentiva davvero rilassato, contrariamente a quanto pensava, si stava davvero per abbioccare, cominciò con un senso di leggerezza alla testa e le palpebre pesanti, il fiore che aveva davanti sobbalzava nella sua visuale e pian piano si stava proprio accasciando li hei, avevo detto solo qualche minuto.. protestò il draghetto mentalmente, intanto si rese conto che qualcosa non andava, solo in quel momento le sue narici cominciarono a rigettare quel profumo, che veniva da quei fiori, e che adesso pareva così pesante, era colpa loro!
    -groan..- si fece forza, ma era già intontito alla grande, riuscì semplicemente ad alzarsi, solo per vedersi affondare di nuovo, ciondolando e tornando di nuovo a terra, ogni movimento gli risultava addormentato e seppur ci provasse con ogni forza, non riusciva più a controllarsi per togliersi di li, sapeva di esser li fermo, ma tutto ai suoi occhi sembrava traballare e sfocava creando un gioco di messa a fuoco a dir poco confusionale, il panico cominciò a salire in lui quando oltre a ciò la nausea e quella cattiva sensazione generale prese piede in lui, fissò quel fiore, stava assorbendo il veleno mano a mano, e ormai sentiva di non poterci più fare nulla ugh.. no, devo andarmene....
    La sua paura però si trasformò in terrore quando poi in quella bruttissima condizione vide quel masso muoversi, separarsi e cambiare forma, divenire qualcosa di orribile e mostruoso, non aveva mai visto nulla di simile, ed era sicuro che l'avrebbe preso, in un secondo gli tornarono sensazioni simili a quelle provate quella notte, provò a muoversi, eccome! gli riuscì al massimo di agitare sommessamente le zampe da sdraiato, un pò la coda si mosse, ma quell'essere pietroso così grande era ancora li, socchiuse gli occhi quando un suo ruggito lo paralizzò proprio oh no per il cielo.. adesso mi mangerà.. se solo avesse potuto fare qualcosa! si disse, di certo si sarebbe difeso, avrebbe venduto cara la pelle! oppure sarebbe scappato via, o ancora si sarebbe nascosto, ma il non fare nulla era troppo frustrante, chiuse gli occhi, sperando di riaprirli e vedere tutto sparito, ma nel miscelarsi di colori e suoni potè solo notare che ora quella grottesca creatura stava camminando inesorabile non voglio morire.. i tremendi passi poi erano troppo agghiaccianti per lui, in un certo senso fu felice di addormentarsi del tutto, che quel momento fosse arrivato prima del golem, e tutto si rabbuiò.

    Il sonno non fu tranquillo, non era riposante, ma semplicemente non poteva farne a meno il suo corpo, e così' dormì male, agitato e come tormentato nella sua mente dal desiderio di svegliarsi, ma al contempo dall'impossibilità di farlo con quella tossina in circolo, nella confusione di quel sonno sognò, non in maniera chiara, ma anch'esso non fu piacevole, aveva vagamente a che fare con il suo passato, rivisse per un attimo la pace e la tranquillità delle foreste, la sicurezza e lo stare insieme ai propri fratelli e ad altri come lui, tutti erano insieme in una tana nascosta sotto grosse radici e terra muschiosa, lui era li con loro quando un terribile ruggito scosse tutto e tutti, che guardando terrorizzati verso l'alto videro dopo diversi grossi e tremendi passi in avvicinamento l'intero tetto esser divelto come fosse stato un ciuffo d'erba cresciuta, e al di sopra un terribile e possente drago Ember che con occhi di fuoco li aveva scoperti, il suo ruggito segnava la fine delle loro vite, in quell'istante il sogno terminò, e con un lieve sobbalzo del capo piccolino Kirin passò alla veglia.
    uh... ci volle più del solito per svegliarsi comunque, all'inizio si mosse un pò a casaccio ancora disteso, le sue palpebre davvero volevano restar incollate e passarono i secondi, alla fine con un gorgoglio davvero rauco ebbe la presenza di spirito di aprire i suoi occhietti azzurri, tutto era ovviamente sfocato, perciò continuò a sbattere ripetutamente le palpebre mentre pian piano metteva a fuoco i dintorni, la testa era pesante come un macigno, sentiva il dolore partire da in mezzo agli occhi e scendere un pò tutt'in giro, si sentiva strano poi, e dopo qualche mugugno iniziò a notare le zampe anteriori di fronte a se, era sdraiato sulla pancia, fino a quel momento doveva aver dormito, girò la testa a destra ed a sinistra sollevandola un poco, attorno ase cominciò a vedere rocce ed i suoi parevano proprio quelli di una grotta -uh oh..- finalmente gli occhi ripresero a mostrargli immagini coerenti, alzò dunque lo sguardo, e cosa vide? -mrrr! woah! Ember!- si spaventò alla vista di un altro grande drago, era proprio più in la, disteso, grande di stazza e rosso scuro, lo stava guardando, ma non era un Ember, comunque scattò muovendosi all'indietro, tuttavia ci capiva ancora poco, così andò semplicemente contro a un sasso dietro di lui fermando li la sua mossa, l'improvviso inspirare aria gli costò non poco dolore, e la testa gli diede una bella fitta tale da fargli strizzare gli occhi.
    -ugh.. che succede, dove sono finito? dov'è quel mostro? chi sei tu?- farfugliò agitato, la sua visuale essendo ancora traballante fissò i suoi occhi sul dragone, mentalmente si acquietò almeno un pochino accorgendosi che non si trattava di un Ember, tuttavia ancora non riusciva a calmarsi del tutto, alternando lo sguardo guardò i dintorni questa non è una grotta, è una tana e così del suo solito coraggio e della sua solita sicurezza in questo momento ben poco si potè ritrovare nel giovane Pygmy, la sua sorte sarebbe dipesa da ciò che l'altro avrebbe detto
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    ah ahh mi intrighi così u.u d'accordo grazie del suggerimento... yuppi yee :D è vero ci sono riuscito per primo ^^ c'è un achievement che posso taggare in scheda al riguardo?
     
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    Il Red non si mosse se non per inarcare maggiormente il sopracciglio. Uno sbuffo piano accompagnò tale gesto, mentre la coda si muoveva a scatti, sottolineando l'ironia della situazione.
    - Quale è il tuo nome, straniero? Di certo sei il Pigmy più irresponsabile che abbia mai visto! Cosa ti è saltato in mente di giocare con i Geyser?!? E atterrare sull'isola dei Golem per giunta! Se non fosse stato per me saresti diventato poltiglia sotto i loro colpi -
    Ma il Red si accorse di star parlando al nulla, il povero Pigmy era troppo intontito per capire quello che gli si stava dicendo e sbatteva le palpebre cercando di recuperare lucidità. Pazientemente il Red attese che si accorgesse di lui.
    - ugh.. che succede, dove sono finito? dov'è quel mostro? chi sei tu? - farfugliò all'improvviso il piccolo drago.
    - Bhè, tanto per cominciare direi che un grazie sarebbe d'obbligo visto che ti ho salvato dai golem. Sono lieto tuttavia di vedere che stai bene. Il mio nome è Dorum, sono uno degli abitanti della Grande Isola. Questo piccolo territorio non è molto frequentato ed immagino che degli altri 4 draghi che potevi trovare qui solo io ed un altro avremmo potuto accoglierti senza farti del male. In ogni caso, ora sei salvo.-
    Il Red si alzò lentamente, dirigendosi verso la parete di muschi e licheni e strappandone delicatamente un pezzo. - Questo lichene è un potente antidoto contro il veleno dei Fiori li Fehlt. I Golem di pietra sono creature senza mente e possibilità di dialogare, massi che furono posti in chissà quale era da un potente mago affinchè proteggessero quelle stesse piante che tu sei andato incautamente ad annusare -
    Dorum tornò a sedersi davanti a Kirin, osservando con espressione quasi intenerita il piccoletto che continuava ad avere gli occhi dilatati e giganti per via degli ultimi effetti del veleno. - Cosa porta la tua piccola specie non nativa delle Bocche di Fuoco in questo arcipelago? -


    Ehm.... no XD
     
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    già già, il Pygmy non aveva proprio sentito bene i primi rimproveri del grande drago rosso, nella sua testa il vocione si era sicuramente mescolato nel groviglio di suoni distorti che facevano da preambolo al completo risveglio, i postumi dell'intossicazione, che comunque anche una volta riacquistata una certa lucidità, continuavano a dargli una forte sensazione di malessere, abbastanza da spingerlo a non muoversi più del dovuto.
    - Bhè, tanto per cominciare direi che un grazie sarebbe d'obbligo visto che ti ho salvato dai golem. Sono lieto tuttavia di vedere che stai bene. Il mio nome è Dorum, sono uno degli abitanti della Grande Isola. Questo piccolo territorio non è molto frequentato ed immagino che degli altri 4 draghi che potevi trovare qui solo io ed un altro avremmo potuto accoglierti senza farti del male. In ogni caso, ora sei salvo.-
    Kirin lo guardò con occhi diversi, sbattè le palpebre ed in quel momento si calmò, pian piano stava riprendendo anche la normale facoltà di ragionare e comprendeva che logicamente l'unico motivo per cui poteva trovarsi li era per via di un salvataggio in extremis, a quanto pare effettuato dal possente drago che aveva dinanzi - uh.. Dorum..? allora, tu mi hai portato via da quel coso mentre ero paralizzato?- fece retorico, abbassando gli occhi e riflettendo su ciò che ricordava, lui non se lo ricordava proprio, ma era vivo, ed era grazie a lui -allora grazie davvero! il mio nome è Kirin! accipicchia se solo avessi potuto fare qualcosa, volare via oppure usare il mio soffio di fuoco!..- cambiò qui il tono, adesso molto più vivace e tipico dei giovani, della serie che gliel'avrebbe pure fatta vedere lui a quell'affare di roccia se solo non fosse stato anestetizzato, esagerò un poco con i movimenti e con l'irruenza però e la testa gli diede un brutto dolore e per un momento si fermò percependo una perdita d'equilibrio anche se era praticamente a terra già -oh...-.
    Focalizzò lo sguardo dunque su Dorum che raccoglieva un frammento dei licheni crescenti sulla parete inumidita della tana, almeno quello lo aiutò a non soffrire la nausea, poi si sentì spiegare a cosa esso servisse, e la curiosità del Pygmy si trovò appagata -ohh... non avrei mai immaginato che esistessero fiori simili..- lo disse però in una maniera strana, aveva appena rischiato la morte per causa loro ma nei suoi occhi brillava invece il fascino di aver scoperto una cosa nuova (oltre al fatto che erano ancora un pò ingrossati dagli effetti del veleno) tuttavia aggiunse inarcando un sopracciglio e con curiosità -e che cos'è un mago?... però mi sembra strano, di certo quei fiori non hanno bisogno di qualcuno che li protegga..- poi sbottò a ridere, o almeno ci provò, finendo per dare semplicemente un paio di colpi di tosse.
    - Cosa porta la tua piccola specie non nativa delle Bocche di Fuoco in questo arcipelago? -
    alzò gli occhi Kirin, doveva farlo perchè da seduto il dragone era davvero alto, però stranamente non sembrava minaccioso, sebbene fosse lampante la sua potenza e pericolosità, il draghetto sembrò felice della domanda, e con coraggio non temette di alzarsi sulle zampe, e per riuscirci dovette patire un paio di fitte e barcollare, ma seppur tentennando riuscì a formulare una frase -ah! vengo da una foresta molto lontana nell'entroterra, ma ho deciso di partire!.. e questo arcipelago è solo la prima tappa del mio viaggio! voglio vedere il mondo intero! ehe.. ohu, che male però... potrei avere quell'antidoto?- non gli aveva fatto benissimo alzarsi in piedi, ma davvero non se la sentiva di fare il malato e starsene buono, aveva appena spiegato coraggiosamente le ragioni del suo viaggio in generale, ma subito dopo gli venne in mente la specifica per queste terre, e prima di lasciar rispondere l'altro si intromise d'impulso -ah! ed ho sentito che da queste parti vi sia nascosta una particolare pietra, capace di potenziare a dismisura il fuoco di un drago!!- già già, quella era la ragione per cui era li dopotutto.
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    che peccato :(
     
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    Dorum lo ascoltò attentamente, anche se era piuttosto scettico nei suoi confronti vista il grande entusiasmo. Ma il grande drago rosso comprendeva bene che tutto quel frenetico comportamento era dovuto alla giovane età, per cui non si stupì più di tanto. Anche lui era stato giovane, molti secoli addietro.
    -ah! vengo da una foresta molto lontana nell'entroterra, ma ho deciso di partire!.. e questo arcipelago è solo la prima tappa del mio viaggio! voglio vedere il mondo intero! ehe.. ohu, che male però... potrei avere quell'antidoto?-
    " Dovrai portarne via parecchio di antidoto se pensi di prendere così a cuor leggero il mondo che intendi esplorare, giovane drago" pensò Dorum, ma tenne per sè i propri pensieri dal momento che il suo carattere severo e silenzioso mal si adattava a fare la predica, quanto piuttosto a giudicare silenziosamente.
    Con occhi severi, ma anche in un certo qual modo accondiscendenti nei confronti del pigmy lo ascoltò, incapace addirittura di fermarlo. Se avesse continuato a parlare così in fretta gli avrebbe fatto venire il mal di testa.
    -ah! ed ho sentito che da queste parti vi sia nascosta una particolare pietra, capace di potenziare a dismisura il fuoco di un drago!!-
    Qui il Red si sorprese non poco per l'affermazione di Kirin, tanto che allargò i grandi occhi e sbuffò piano, indietreggiando appena.
    - Conosci la pietra del fuoco? Kalerea? Questo è molto strano per un abitante che proviene da oltre l'arcipelago! Dimmi come ne sei venuto in possesso di questa informazione, e forse ti aiuterò- disse, porgendo a Kirin una manciata di muschio verde rame. La pianta non aveva un buon odore ed era pure di una brutta consistenza al tocco.

    Edited by Zaphira Serafine - 15/1/2014, 14:13
     
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    il Pygmy continuò fino alla fine la sua spiegazione, non sembrava che Dorum fosse un gran chiacchierone, ma in effetti, chi mai avrebbe potuto tener testa a Kirin? be, pochi... il draghetto giallo non sembrava a disagio nel confrontarsi con un severo dragone rosso dalle notevoli dimensioni e dalla sicuramente centenaria esperienza, altrochè, questa per lui era chiaramente tutta avventura, avendo sempre vissuto con i suoi simili, interagire con altri era davvero elettrizzante.
    - Conosci la pietra del fuoco? Kalerea? Questo è molto strano per un abitante che proviene da oltre l'arcipelago! Dimmi come ne sei venuto in possesso di questa informazione, e forse ti aiuterò- notò la reazione del cremisi possente sul proprio accenno all'oggetto specifico della sua ricerca, Kirin rimase interdetto, ed i suoi occhi non nascosero per niente la speranzosa emozione di sentire ciò, la coda si muoveva dondolando a destra e a manca scaricando tale emozione - non sapevo avesse un nome.. ehm si! ecco, veramente, è stato un puro caso, pensa te, stavo viaggiando verso est ed ero da partito da pochi giorni, quando una sera, dopo essere sceso a terra per cercare un buon rifugio per riposare, ecco che sento un buon profumino, io lo seguo e.. bam! oltre i cespugli una favolosa carcassa di cinghiale aspettava solo me! ma fortuna che ero ancora nascosto, due draghi verdi la stavano divorando.. ovviamente non mi hanno scoperto ehe! il vento veniva verso di me!..- anche qui, nel modo di raccontare, Kirin manteneva una certa enfasi, come se volesse rendere proprio bene l'idea di come siano andate le cose, senza tener conto del fatto che magari all'altro poteva non interessare tutta la storia, così continuò -... ebbene, ovviamente non me ne sarei andato senza un pezzo! quindi ho aspettato pazientemente, alla fine, quei due si sono messi a parlare, parlavano di un loro compagno, dicevano che era partito per un viaggio verso il mare, alla ricerca di un gruppo di isole vulcaniche in cui diceva di aver scoperto l'esistenza di una "mitica pietra" che avrebbe reso il suo fuoco il più potente della sua stirpe...- anche lui, ogni tanto fa delle pause, questa era una -.. loro l'hanno preso in giro nei loro discorsi, dicevano che oramai dopo più di un mese potevano darlo per morto, ma io, aha! non ci casco, e così eccomi qui..- Kirin sembrava proprio contento, erse il busticino sorridente, per quanto i suoi barcollamenti gli permettessero ciò.
    Intanto già dall'inizio, Dorum gli aveva passato il famoso antidoto, eppure solo alla fine del suo racconto Kirin si decise a saggiarlo, senza badarci ci avvicinò il muso abbassandolo tranquillo, per poi subito scattare con il capo indietro dopo averne sentito l'odore -ghh buah..- tastò quel muschio con la zampetta, e tutto gli sembrò, tranne che commestibile -.. be, magari non è cattivo come sembra- fece fra se e se, quindi, socchiudendo gli occhi e non respirando troppo si decise a mangiarne un bel pezzettone, sperando in un gusto sopportabile
    domando scusa se non era ciò che ti potevi aspettare, ma non avendo indicazioni iniziali ho diciamo improvvisato un pò qualcosa di quantomeno credibile, se avevi in mente qualcos'altro per questioni di trama o cosa posso rifare il post u.u

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    Il drago lo ascoltò attentamente, anche se ogni tanto gli si contraeva involontariamente un muscolo delle zampe per via della voce acuta del pigmy e del suo parlare frenetico. Lui era abituato al sordo rombo della lava e dei vulcani e sebbene il drago che avesse davanti fosse un adulto doveva sforzarsi di considerarlo come tale. Spesso aveva riscaldato col fuoco del proprio ventre le uova per spingerle a schiudersi prima, ma poi non era rimasto in contatto con i cuccioli... quindi non era pratico di atteggiamenti così vivaci!
    Tuttavia il racconto lo soddisfò. Effettivamente un Green era stato trovato morto proprio sull'isola dei fiori velenosi, disse a Kirin.
    - Ebbene devi sapere che Kalerea non è una pietra così rara, ma è un privilegio gelosamente riservato agli abitano dell'arcipelago. Vi sono delle regole molto rigide su di essa dal momento che è considerata sacra sulle isole vulcaniche. Io non posso darti il permesso di averla.
    Tuttavia lo potrebbe fare il drago più prossimo alla tua specie, e in questo caso l'isola a est ospita la tana di un altro Pigmy, un Crimson Flare. Deve essere lui a darti il permesso, io ho già detto troppo! Ricorda però che il suo atteggiamento è molto diverso dal tuo. Sora è una dragonessa molto territoriale e sospettosa, è probabile che richieda un favore in cambio del suo permesso.
    Il muschio farà effetto in poco tempo. Ha un aspetto orribile, ma se non altro ha un ottimo sapore.-
    Detto questo si allontanò verso l'ingresso della grotta. Una luce si riflettè splendente sulle sue squame, facendolo quasi diventare colore dell'oro.
    - Qui c'è la mia stanza del tesoro... nessuno è così stolto da attaccarmi dal momento che ho una "buona" reputazione e quindi io non lo nascondo. Immagino che non serva dirti che devi tenertene alla larga. Per il resto sei libero di mangiare altro muschio, riposarti o partire subito. Il tuo entusiasmo merita di non essere spento, ma moderato dalla prudenza, questo sì.-
    Detto questo Dorum andò a dormire, mentre la tana calda ed accogliente rimase a disposizione del pigmy.
     
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