Lineage... Da favola!

Il Daydream scese dolcemente dal cielo, quasi camminando sulle nuvole di cotone nel cielo azzurro di quel pomeriggio invernale. Volava verso la tana che condivideva con la sua compagna dalle scaglie candide come la neve e le stava portando una meravigliosa preda appena cacciata. Mancava da un paio di giorni, poiché le prede in quella stagione scarseggiavano.
La sua sorpresa fu grande quando lei, scostando un'ala, rivelò tre meravigliose uova, una azzurra con una spirale rosa, una color del cielo e l'altra completamente bianca.
Passarono i giorni e dalle uova si iniziavano a sentire i flebili suoni dei piccoli al loro interno.
Una notte dei ruggiti violenti svegliarono i due draghi, che uscirono dalla loro tana. Sulla piana sotto di loro una coppia di Black Marrow con un cucciolo ne stava affrontando una di Cavern Luker, probabilmente per la conquista di qualche preda.
Erano mancati pochi minuti, ma quando tornarono nella loro tana, videro una figura alata con gli occhi rossi uscire e scappare. L'orrore si dipinse negli occhi dei due genitori quando entrarono.
Due delle tre uova erano state distrutte e l'ultima, quella bianca, aveva due fori ben precisi sul guscio, ma il piccolo all'interno sembrava ancora vivo, nonostante ancora troppo piccolo per affrontare la vita fuori dall'uovo.
Quella fu una magra consolazione per i due, ma sapevano che almeno non tutto era perduto.
Altre notti passarono e l'uovo da bianco aveva lentamente cambiato colore, diventando di uno scuro marrone, solcato da alcune righe rosse.
Presi dallo sconforto, i due pensarono che ormai non ci fosse più nulla da fare anche per il loro terzo uovo, ma al calare del sole una piccola creatura grigia ne uscì con le poche forze che aveva, adagiandosi poi, immobile, tra i pezzi di gusci sparsi per il nido.
La gioia iniziale si trasformò in sconforto quando, il mattino seguente, il cucciolo non dava segni di vita.
Stanchi e addolorati i due si strinsero attorno al corpicino del cucciolo, per sentirsi, almeno qualche istante, una famiglia. Si addormentarono dopo pochi minuti, sopraffatti dagli eventi.
Durante il loro sonno scese la sera e papà Daydream si svegliò sentendo qualcosa che gli toccava la coda. Senza aprire gli occhi la spostava, pensando fosse qualche lucertola o ragno che erano finiti per sbaglio su di essa, ma quel "qualcosa" non smetteva di toccare il ciuffo sulla sua coda. Svogliatamente si girò e non potè fare a meno di sgranare gli occhi e sobbalzare, svegliando la sua compagna. Lei, dopo averlo squadrato, si voltò nella stessa direzione dove lui stava guardando.
Non potevano credere ai loro occhi quando videro il piccolo, grigio e snello, che stava giocherellando con il ciuffo rosa della coda del padre.
I tre festeggiarono tutta la notte, i due adulti per ringraziare i draghi divini, mentre il piccolo semplicemente si divertiva a giocare con le code dei suoi genitori.
Arrivò il giorno ed il piccolo, con i primi raggi di sole ritornò ad essere stanco e si accomodò nel nido a riposare.
Cercarono di fargli mangare le prede fresche, appena uccise dal padre o dalla madre, ma il piccolo disdegnava la carne in se, accontentandosi solo di leccare le ferite della preda o di mordicchiarla quà e là.
Nonostante i suoi genitori facessero fatica a comprendere i suoi comportamenti "strani", quel cucciolo era sempre loro figlio e si erano ripromessi di dargli tutto il loro amore.
Passarono diversi mesi ed il cucciolo era diventato ormai un giovane drago, ma completamente diverso dai propri genitori. Le sue scaglie erano color castagna, mentre la membrana sulle sue ali era di un rosso acceso, come le due piccole corna ricurve sulla sommità del capo.
Solo durante la notte si mostrava vigile e attivo, mentre di giorno era svogliato e per la maggior parte del tempo dormiva.
Una sera, poco dopo il calare del sole, lasciò la tana da solo e si addentrò nella fitta foresta che si estendeva poco lontano. Quella notte si nutrì da solo, uccidendo e prosciugando del loro sangue un paio di indifesi caprioli, lasciando i loro corpi dove li aveva assaliti.
Tornato a casa alle prime luci dell'alba, l'odore di ferro che emanava mise in allarme i suoi, che si resero conto con orrore della sua natura di drago vampiro.
Malgrado non avessero voluto farlo, i due scacciarono il loro figlio maledetto, costringendolo ad abbandonare quella zona.
Il suo primo giorno sotto la luce del sole gli fu quasi fatale, ma il giovane riuscì a trovare rifugio sotto alcuni alberi fino al calar della sera.
Volò e volò ancora cercando un posto in cui stare fino a che, in una pianura lontana, non vide altri draghi. Alcuni erano simili a lui, altri di un blu intenso con grandi ali grigie, mentre altri ancora di loro si confondevano con il cielo e le stelle della sera.
Scese sull'erba fresca di quel campo, aspettandosi di venire attaccato, ma gli altri draghi non lo fecero, al contrario, gli diedero un caloroso benvenuto, perché quelle erano le terre di tutti i draghi notturni come lui, il Regno della Notte.