Allenamento Vahlok

• Vahlok •

Vahlok non poteva crederci: come poteva aver sottovalutato un fattore così importante? Era la seconda volta che durante la caccia sotto gli occhi di un estraneo faceva un errore così elementare. Prima con Raegar dove si era fatto sentire, e ora con maestro Tarrqor. Non aveva assolutamente considerato la sua posizione rispetto al sole e si ritrovò a volare lanciando di fronte a se’ la sua pesante ombra nera e ovviamente i due dromedari non potevano non notarla. I due rachin cominciarono a scappare allontanandosi dal drago molto più rapidamente di quanto questi si aspettasse: non era abituato ad un luogo così tanto diverso da quel territorio che chiamava casa. Cercò di rimediare al suo stupido errore atterrando e scagliando da terra un fulmine per paralizzare i due animali. Ne beccò solo uno, ma questi sebbene ferito continuò a correre finché sotto di lui non si formò un cratere. No, non un cratere, non una fossa, non delle sabbie mobili, ma una vera e propria bocca. Tarrqor fece irruzione nella sua mente istruendolo di stare lontano dal terreno mentre inseguiva e, speravano entrambi, prendeva la seconda preda.
“ Che cos’era quella cosa?!” Chiese Vahlok agitato mentre staccatosi nuovamente dal terreno sabbioso cercava di tenere testa al dromedario sopravvissuto. Non aveva mai visto un serpente, verme o qualunque creatura fosse, così grande. Ne aveva visto solo il muso, ma probabilmente sotto la sabbia nuotava un mostro molto più grande persino di Tarrqor che come grandezza non scherzava.
Vahlok non poteva più contare sull’effetto sorpresa per via del sole e perché il rachin ancora vivo era già allarmato, né poteva contare sul suo soffio elettrico che non aveva fatto altro che scalfire solo leggermente il primo dromedario senza nemmeno paralizzarne il piede. Vahlok decise che il modo migliore per attaccare fosse di raggiungere il dromedario in picchiata di afferrarlo e portarlo in cielo con se’. Non avrebbe passato un istante di più vicino al terreno, nemmeno in un posto che Tarrqor reputava sicuro.