Allenamento Vahlok

Tarrqor

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    GdR Players
    Posts
    8,576
    Location
    vengo e sono in ogni luogo e in nessun luogo

    Status
    Offline
    Vahlok


    Vahlok fiutò l’aria attorno a se’. Il suo olfatto non percepì nulla di sospetto se non aria calda e sabbia. Starnutì via dalle narici la polvere che vi si era accumulata e scese a terra. Attorno a lui non vedeva nessun essere vivente se non in lontananza la famiglia di nebula con cui aveva viaggiato per tre notti e che avrebbe continuato il viaggio ancora per qualche kilometro prima di riposare. Una piccola nube di sabbia di alzò quando Vahlok posò le sue zampe posteriori sulla sabbia. Quel luogo sembrava tranquillo, ma non meno desertico e pericoloso di tutte le altre miglia viste fino a quel momento. Mosse qualche passo sulla sabbia chiedendosi quale insegnamento poteva dargli Tarrqor in un luogo simile. Aveva imparato molto dall’antico Thunder, ma erano prettamente le leggi di sopravvivenza di quel luogo così impervio.
    Il posto attorno a lui era molto strano. Due monoliti erano stati eretti nel mezzo del nulla. Erano parte di una costruzione più grande andata distrutta? No, sarebbero molto più danneggiati. Servivano per studiare le stelle come gli altri massi eretti e scolpiti dagli umani? Zio Wolfram gli aveva raccontato questa diceria quando era cucciolo. Ma come potevano pietre orizzontali e verticali studiare le stelle? “Ah umani tanto interessanti quanto deboli. Ma ricordate cuccioli, quando siete da soli e loro in gruppo allora si che dovete temerli. Possono rivelare una forza mostruosa quando sono tutti insieme”.
    Quanto gli mancava zio Wolfram, avrebbe davvero voluto viaggiare con lui o reincontrarlo. Magari avrebbe avuto conoscenze molto più vaste e avrebbe saputo aiutarlo sulle montagne quando aveva incontrato i DayDream.
    Chissà come se la stanno cavando… pensò Vahlok sbadigliando in uno sbadiglio così grande che aveva allargato la bocca il massimo possibile. Quando richiuse le fauci deglutì la saliva che si era formata e si asciugo le lacrime sotto gli occhi. Iniziava a sentirsi stranamente stranamente stanco. Che ci fosse un daydream che stava cercando di addormentarlo? Scosse la testa per cercare di svegliarsi e facendolo gli parve come se avesse leggermente diradato una sorta di nebbia che gli stava attanagliando i ricordi come quella patina di sfocatura che rende indistinguibili le immagini quando ci si addormenta. Appena però smise di muovere il muso a destra e sinistra la patina sfuocata riappariva. Che diavolo stava succedendo?
    Avvertì un leggero colpo sulla schiena. Si voltò per vedere chi o cosa l’avesse causato e si trovò faccia a faccia con Tarrqor. Quando era arrivato? Da dove? Perché non aveva avvertito la sua presenza? La coda del Thunder lo colpì ancora e poi si mosse come a far segno a Vahlok di seguirlo. Vahlok si mosse dietro al grande drago nero che aveva preso a parlare:
    -Non farti ingannare dalle magie del deserto. Stiamo per inoltrarci nelle Montagne Cave, luogo impervio e desolato, ma proprio per questo adatto per allenare il corpo e la mente. I Menhir che hai visto sono le porte di questo luogo, messi come un avvertimento. Sono ricchi di magia antica il cui scopo e farti desistere dall'avventurarti oltre questo luogo. Sono loro che hanno schermato con un velo di sabbia l'orizzonte, per non farti vedere questi picchi selvaggi.-
    Vahlok oltrepassò i due massi dietro al maestro e solo una volta che lo ebbe fatto riuscì a vedere un mondo totalmente diverso: niente più sabbia niente più dune, ma roccia, solo roccia per diverse miglia. Che magia era mai questa? Le parole di Tarrqor avevano svelato in parte il mistero, ma c’era ancora così tanto che Vahlok non capiva.
    - Cosa cela questa magia? Chi l’ha fatta? Per proteggere cosa? Perché non dovrei entrare in questo luogo? C’entrano gli umani?–
    Chiese Vahlok tutto d’un fiato senza dare tempo all’altro di rispondere. Il suo fiume di parole si interruppe solo quando avvertì il suo corpo emanare scintille proprio come faceva il corpo di Tarrqor. Si sentiva stranamente elettrico e ognuna delle sue scariche, notò, veniva attratta dai menhir. Ci avvicinò la punta della coda e un fulminetto congiunse la coda al sasso. Spostò la coda, faceva il solletico. La riavvicinò e un nuovo fulmine partì da essa. Avvicinò poi un dito della zampa destra. A guardarlo da fuori sembrava davvero un cucciolo che studiava qualcosa di nuovo, la sua attenzione era totalmente rivolta all’oggetto sconosciuto ed era chiusa al contatto con qualsiasi altro essere. Tarrqor dovette dargli un’altra codata, più forte delle precedenti per riscuoterlo dal suo gioco.
    Vahlok riscossosi raggiunse il maestro e camminandogli al fianco, leggermente indietro. Tarqor era quasi il doppio di lui e facendo combaciare i due fianchi la testa di Vahlok non arrivava oltre la spalla dell’altro.
    Almeno io mi immagino che tarrqor sia molto più grosso di Vahlok, ma dimmi te se è vero o meno
    - Chiedo scusa – Sussurrò Vahlok. Tornò a guardare in silenzio il nuovo paesaggio attorno a lui. Era così diverso da quello alle sue spalle anche se voltandosi non riusciva a vedere un confine netto, ma la roccia sfumava nel territorio sabbioso. Quel luogo aveva anche una sonorità particolare, i movimenti dei due corpi risaltavano in maniera incredibile in quel silenzio innaturale tanto che si poteva sentire le unghie quasi tintinnare sulla roccia.
    "Sono giunto qui con un giorno di anticipo rispetto a voi, ho preso una via più lunga ma sfruttando correnti stagionali ho potuto controllare un gruppo di Red della zona est del deserto prima di raggiungervi"
    I red? Quei draghi babbioni che si credevano i migliori solo perché gli umani li avevano presi come simbolo? Quelli che cantavano “we are the one who ignite the darkned sky”? Che si credevano I migliori? Quei bestioni senza cervello? Come si poteva andare d’accordo con certe lucertole? I red vivevano anche sui vulcani ed era in queio territori che li si poteva sentire cantare quella canzone. Non era molto chiaro il perché, ma i seragramma, o almeno il gruppo di Vahlok, non vedeva di buon occhio la stirpe dei draghi rossi. Forse qualche vecchia rivalità di clan, ma erano ormai generazioni che si odiavano e nessuno sapeva perché. Vahlok però non proferì parola. Tarrqor era il guardiano di quei luoghi e aveva senso che viaggiasse per accertarsi delle condizioni dei suoi abitanti. “Probabilmente” pensò il seragramma” non mi ha portato con lui perché credeva che non reggessi il suo passo. O forse si vergogna di me….”
    Camminarono in silenzio per diverse ore, Vahlok non aveva ben compreso perché non potessero volare, ma non ebbe il coraggio di chiedere spiegazioni.
    Man mano che avanzavano la terra sembrava diventare sempre più simile alla pelle di un riccio con molti spuntoni di roccia che come aculei si innalzavano. Come stalagmiti nelle grotte sfidavano la gravità, ma non erano così abbondanti come gli aculei di un riccio, almeno non in quella zona.
    - Devi imparare a colpire il tuo nemico sui punti più deboli, veloce come un serpente, preciso come un aquila e forte come un lupo.-
    Tarqorr quindi compì un mezzo giro su se stesso mentre la sua coda sferzava l’aria e seccamente divise a metà alcuni spuntoni di roccia dalla base piuttosto larga.
    - Ti insegnerò ad usare la tua coda come un'arma formidabile, per raggiungere questi punti dove le zanne non possono e cogliere di sorpresa chi hai di fronte. Tu prova con queste più piccole, scegli bene come inclinare la coda.-
    Il vecchio Thunder gli indicò col muso un’area composta da rocce pi’ù piccole e fragili che avrebbero fatto da manichino per l’allenamento del giovane apprendista. Vahlok si diresse in quella direzione andando al centro di quelle rocce. Squadrò tutte e cinque le rocce attorno a lui. La cima era di sicuro la parte più sottile e debole, ma di certo la struttura non sarebbe crollata se mancava la cima. La base al contrario era troppo solida per essere buttata giù come niente. Tarrqor aveva affettato le sue colpendole poco sotto la metà. Quelle rocce di altezza pari a quella dei goblin affrontati sulle montagne sembravano aspettare che Vahlok facesse lo stesso. Portò la coda tra due rocce. Portò la coda vicina ad una di esse come per colpirla, ma non lo voleva fare davvero, stava solo studiando l’altezza del colpo. Ora era troppo in alto. Allontanò la coda e provò ad avvicinarglisi nuovamente. Ora era troppo in basso. Il terzo tentativo fu quello buono, era più o meno nella giusta direzione. Allontanò la coda per prendere lo slancio per spaccarle tutte. Sembrava facile. Colpì la prima con la coda di piatto, ma la roccia non si scalfì nemmeno. L’unica ad essere danneggiata fu la coda che si prese in pieno una bella botta.
    “non scoraggiarti, riprova” Si disse. Colpì altre tre volte sempre nello stesso punto aumentando man mano la forza ma nulla di fatto. L’unica cosa che si modificava era la coda che stava assumendo un colore violaceo mentre la roccia era immobile come a farsi beffe di lui.
    Colpì la roccia con ancora più forza ma stavolta la coda era di taglio e aveva colpito con la parte superiore della stessa. Sulla roccia si era formata una piccola crepa. Stava iniziando a cedere finalmente.
    Allontanò la coda dall’obbiettivo, regolò l’altezza, regolò la posizione della coda in modo da colpire con la parte sopra di essa e colpì il più forte e velocemente che potesse al momento. La prima roccia, già crepata si sgretolò sotto il colpo di coda. La coda però non proseguì verso la seconda roccia in serie perché nello scontro con la prima aveva perso la sua velocità e forza.

     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Mother of Dragons

    Group
    L'Arpia
    Posts
    9,960
    Location
    Dragon cave

    Status
    Offline
    Tarrquor osservò imperturbabile gli sforzi di Vahlok, provando un certo piacere e divertimento nel vedere il suo impegno.
    Al comparire della prima crepa capì che il suo alunno aveva cominciato a comprendere come inarcare la coda e aspettò che distruggesse la roccia per dargli soddisfazione.
    Molto bene disse è un inizio promettente. Immagino che ora ti faccia male la coda come se l'avesse afferrata un drake rabbioso, ma credimi se dico che questo è l'unico modo per imparare a dare colpi che potrebbero ferire qualsiasi tuo avversario. Se ti trovassi contro uno Stone o un Plated Colossus? O un Brute? hanno una resistenza davvero elevata. Hai fatto bene ad inclinare la coda di taglio e non di piatto, concentrare tutta la tua forza in un punto più piccolo la renderà più efficace e meno dispersiva. La parte superiore della coda è più resistente nella tua razza quindi meglio usare quella per colpire. Si spostò su di un altro gruppo di rocce per far meglio vedere i suoi movimenti. Ecco, guarda come mi dò una spinta con tutto il corpo, tendendo i muscoli a partire dalla schiena e dalla zampa che mi regge maggiormente. Devi capire qual'è la tua parte dominante, se sei mancino o destrorso così da sapere su quale lato del tuo corpo riesci a sfruttare meglio la forza dei muscoli caudali. Le rocce si sbriciolarono come fatte di sabbia sotto il suo colpo.
    Ovviamente tutto ciò irrigidirà la tua coda, si creeranno dei calli di protezione e non avrai più la coda liscia di un cucciolo (sogghignò) ma porterai le tue cicatrici come segno della tua maturità, ed è giusto così: bisogna fortificarsi non solo nello spirito ma anche nel corpo. Tornarono al cumulo di rocce di Vahlok e il Master spazzò via i frammenti della roccia distrutta per fare spazio.
    Riprova ora, ma solo dopo aver capito su quale zampa fai maggiore affidamento, prova a saltare in modo brusco e vedere quale lato del corpo istintivamente usi per atterrare, inconsciamente il tuo corpo conosce già la risposta a questa domanda.
    Detto questo si guardò intorno guardingo, attento che il rumore da loro causato non avesse attirato sguardi indiscreti. Fiutò l'aria e aprì le ali per sgranchirle. Per ultima cosa si raccomandò con Vahlok di non prendere il volo, ma sempre senza specificare perchè.
    Mentre l'allievo si preparava il maestro accolse quel tempo per formulare le risposte alle domande precipitose che gli erano state rivolte prima: Cosa cela questa magia? Chi l’ha fatta? Per proteggere cosa? Perché non dovrei entrare in questo luogo? C’entrano gli umani? . La curiosità del Seragamma gli ricordò la sua giovinezza dove anche lui si era posto queste domande. Furono proprio le basi che lo spinsero a diventare Master e Guardiano, assumersi un ruolo di responsabilità. Gli avrebbe risposto a tempo debito.


    Per quanto apprezzo i riferimenti a LOL non ci sta proprio una canzone inglese nel testo gdr medievale, quindi mi spiace ma non è un punto a favore a meno che non lo contestualizzi (esempio inventandoti una breve canzone che abbia senso in questo contesto o cambiando lingua, usandone una inventata).
    Ti ricordo che Tarrquor è un Magistro e per caso è anche guardiano, ma non sempre le due cose combaciano. Di solito scelgo come guardiani i draghi del Trio.
    Si, Tarrquor è grande anche un po' più del doppio di Vahlok, la grandezza si determina con l'età ed è un drago antico.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    GdR Players
    Posts
    8,576
    Location
    vengo e sono in ogni luogo e in nessun luogo

    Status
    Offline
    Vahlok

    Quando finalmente la roccia si frantumò sotto l’ultimo colpo di coda, Vahlok provò molta soddisfazione in ciò che aveva appena fatto. Certo era ancora niente in confronto all’abilità di Tarrqor ma era un’enorme balzo in avanti per la viverna dei vulcani. Il mentore quindi proferì parola. Fino a quel momento Vahlok si era concentrato così tanto sullo svolgere il suo compito che si era totalmente dimenticato della presenza di lui. Vahlok si sentì ancor più soddisfatto nel sentir dire da Tarrqor che aveva agito bene nella sua intuizione di usare la coda di taglio. Tuttavia una frase del maestro lo lasciò con un dubbio che espresse subito:
    - Mi scusi maestro, ma se sono il suo primo allievo seragramma come può sapere che è la parte sopra della coda la nostra parte più forte? Ha incontrato altri della mia specie prima d’ora? –
    Nel dirlo un nuovo pensiero si fece largo nella mente del giovane: Che Tarrqor avesse conosciuto zio Wolfram? D’altro canto era stato proprio Wolfram a parlargli dell’esistenza del Thunder. Vahlok gli porse anche quest’ultima domanda mentre si avvicinavano ad un altro cumulo di rocce. Tarrqor lasciò in sospeso anche questa domanda come aveva lasciato correre le altre che gli aveva fatto prima riguardo al luogo in cui si trovavano. Invece di dare risposte aveva usato la sua mente per comunicare solo nuove istruzioni alla viverna.
    - Ecco, guarda come mi dò una spinta con tutto il corpo, tendendo i muscoli a partire dalla schiena e dalla zampa che mi regge maggiormente. Devi capire qual'è la tua parte dominante, se sei mancino o destrorso così da sapere su quale lato del tuo corpo riesci a sfruttare meglio la forza dei muscoli caudali.-
    Vahlok non potè che constatare che i muscoli del Thunder si tendevano in maniera molto evidente per sostenere il colpo che il maestro voleva eseguire. Solo ora che li osservava con attenzione aveva però notato quanto fossero possenti e quanto i fulmini che scorrevano sul suo corpo li facessero risaltare sulla pelle nerastra.
    “Sarò anche io così un giorno? Una muscolosa viverna pronta a spezzare come sabbia le ossa dei nemici tramite la mia forzutissima coda?” Si chiese Vahlok immaginandosi come un drago antico enorme. Accanto a lui muscoloso c’erano i membri della sua futura tribù. Immaginò di vedere accanto a se’ draghi della famiglia che aveva lasciato. Matgar accanto a lui con la testa poggiata sulla sua spalla destra. Sotto la sua muscolosa zampa una grande preda appena cacciata e al suo fianco sotto l’ala destra una ormai antica Flemmeth. Accanto a loro più distante un giovane Raegar e dietro di lui altri draghi non meglio identificati.
    “Vahl… cosa vai a pensare?!” si redarguì “Tua madre è morta e Flemmeth come tua compagna? Ma dai, sii serio”
    -Ovviamente tutto ciò irrigidirà la tua coda, si creeranno dei calli di protezione e non avrai più la coda liscia di un cucciolo ma porterai le tue cicatrici come segno della tua maturità, ed è giusto così: bisogna fortificarsi non solo nello spirito ma anche nel corpo.-
    Nel suo sogno ad occhi aperti Vahlok si era perso la frase di Tarrqor che si stava nuovamente muovendo verso le prima rocce. Vahlok si affrettò a raggiungerlo.
    -Riprova ora, ma solo dopo aver capito su quale zampa fai maggiore affidamento, prova a saltare in modo brusco e vedere quale lato del corpo istintivamente usi per atterrare, inconsciamente il tuo corpo conosce già la risposta a questa domanda.-
    Vahlok fece un balzo in avanti anticipando di poco il maestro. Cerco di porre la sua attenzione nel sentire coscientemente col tatto quale fosse la zampa che per ultima lasciava il terreno e che per prima lo toccava. Fece diverse prove a balzi in quanto gli pareva di partire e atterrare sia con la destra che con la sinistra. Era possibile essere ambidestri? Certo si sentiva più stabile con la destra così come sentiva di atterrare con maggiore sicurezza eppure gli capitava anche di atterrare tranquillamente con la sinistra. Mentre Vahlok balzava a destra e sinistra come un cucciolo che insegue un topo Tarrqor stava svolgendo il suo lavoro da guardiano: la sua attenzione era rivolta altrove occhi e orecchie pronti a cogliere il minimo movimento non previsto. Annusò l’aria. Dato il suo atteggiamento pensò Vahlok la situazione doveva essere tranquilla. Il Thunder poi aprì le sue enormi ali. Almeno tre, forse quattro Vahlok sarebbero serviti per emulare quella capacità alare. Ali così enormi potevano solo portare una grande forza e questo spiegava anche come mai il drago nonostante avesse fatto un viaggio più lungo fosse arrivato prima.
    Anche lui avrebbe avuto ali così grandi? Gli sembrava impossibile dato che insieme alle ali avrebbe avuto anche lunghissimi arti anteriori. Braccia e ali erano la stessa cosa per le viverne. Però delle ali così grandi potevano bastare per coprire e tenere al caldo tutti i cuccioli del suo clan e avrebbero anche potuto…
    “Vahl basta! Ora di allenarsi” si rimproverò avvicinandosi alle rocce.
    Tentò di imitare il maestro tendendo prima i muscoli della parte bassa della schiena, poi quelli della zampa posteriore destra. Spostò il bacino verso sinistra e la coda spostandosi anch’essa venne portata quasi fin accanto all’ala sinistra. Inclinò la coda di taglio, regolò la mira e come una molla caricata Vahlok rilasciò tutta l’energia che aveva accumulato con quei gesti lenti e precisi. La coda lanciata verso l’obbiettivo ruppe di netto la prima roccia spaccandola in diversi frammenti. Proseguì subito dopo verso la seconda che anche se con più difficoltà fu tagliata in due parti più o meno uguali. La coda poi passò ad incontrare la terza roccia contro la quale si schiantò creando una crepa abbastanza ramificata che però non bastò a far cadere la roccia su se stessa.
    Solo due rocce rotte su cinque… era un passo avanti rispetto a prima ma ancora non andava bene. Serviva più forza… e calli più grossi. Vahlok portò alla bocca la coda dolorante cercando di soffiarci su aria per diminuire il bruciore che provava. Il dolore pulsava a ritmo del suo cuore mentre leccava la coda che da marrone e nera stava assumendo tinte violacee.
    Male, male, male ripeteva nella sua mente come a sperare che sua madre Matgar lo sentisse, proprio come da cucciolo sulla sua isoletta vulcanica. Matgar era una mamma adorabile, era sempre nelle vicinanze quando lui aveva bisogno di lei. Quando si faceva male lo prendeva in braccio ponendolo accanto al suo pelo sul petto per tenerlo al caldo mentre lo tranquillizzava con dei sommessi gorgoglii provenienti dalla gola. Che bei tempi…



     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Mother of Dragons

    Group
    L'Arpia
    Posts
    9,960
    Location
    Dragon cave

    Status
    Offline
    Tarrquor osservò bene i movimenti del suo allievo, arrivando a pensare anche lui che la zampa dominante di Vahlok fosse la destra anche se di poco. D'altronde le viverne avendo zampe ed ali fuse assieme devono imparare ad usarle in sincronia non potendo contare sull'aiuto di più arti.
    Quando si fermò a riprendere fiato e lo vide dolorante Tarrquor cercò di distrarlo dalla botta sulla coda rispondendo alla sua domanda.

    - Si ho conosciuto altri della tua specie, tra cui tuo zio.
    Quando vieni eletto Magistro due rappresentati per ogni razza di drago vengono a confermare o negare la tua idoneita a questo ruolo. Serve il supporto della maggioranza per essere nominato tale, questo perchè ogni razza è diversa e devi essere in grado di insegnare a tutti gli individui che ti si presentano. Red, Pigmy, Brimstone, persino un Coastal Waverunner ho addestrato nel tempo e molti altri ancora.
    Ricordo ancora l'esponente della tua razza, un certo Giruko, che si era fatto avanti per testare il mio essere degno di insegnare alle Viverne. Gareggiammo, lottammo nel copro e nella mente e alla fine mi diede la sua approvazione perchè lo sconfissi facilmente. Poi però si fece avanti l'altro Seragamma che l'aveva accompagnato, Wolfram, che ridendo disse che le prove non erano state sostenute ad un livello sufficiente e che Giruko era troppo debole per rappresentare la tua razza. Affrontai anche lui, che mi diede molto più filo da torcere e sebbene lo battei nel Soffio, nella velocità, nel combattimento in volo e nella lotta corpo a corpo lui fu comunque in grado di non affaticarsi e a tenermi testa. L'ultima gara la vinse lui
    -
    Qui si fermò con un ghigno a metà tra il risentito e l'ammirato al pensiero del rivale
    - Riuscì a vincere nello scontro mentale poichè io non fui in grado di penetrare nella sua mente e piegarlo ala mia volontà. Se è tuo zio forse parte di questo potere scorre anche in te. Prova a cercare un magistro che alleni la tua abilità psichica oltre che fisica. -

    Ora che ebbe finito di parlare Vahlok aveva ripreso fiato e così Tarrquor decide che era giunta l'ora di trovarsi un riparo o meglio... di crearselo.
    Si diressero a piedi in un'insenatura rocciosa riparata che terminava in una piccola grotta, troppo poco profonda però per accogliere due draghi adulti. Vahlok ebbe però subito chiaro che il maestro voleva scavare davanti a sè per creare una conca accogliente quando vide che il Thunder prese la rincorsa verso la parete rocciosa per fermarsi bruscamente a 3 metri da essa e lasciare continuare con forza la propria coda in un semicerchio perfetto che andò a colpire una fessura sulla parete. Un grosso pezzo di roccia si staccò sgretolandosi.
    -In queste montagne lo strato esterno è più rigido, una volta scavati i primi due metri induriti dal vento e con sabbia cristallizzata si trova terra più soffice. Cerca quindi di spazzare compiendo il più grande arco possibile con la coda.-
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    GdR Players
    Posts
    8,576
    Location
    vengo e sono in ogni luogo e in nessun luogo

    Status
    Offline
    Vahlok

    Vahlok smise di leccarsi la coda quando Tarrqor iniziò a raccontare la sua storia e gli si avvicinò. Si sedette di fronte a lui col muso all’insù a guardare il muso dell’altro. Oltre alle parole la mente di Vahlok fu inondata di immagini e sensazioni. Vahlok vide quindi con gli occhi enormi di Tarrqor questa infinita mandria di draghi di specie diverse pronti a dare il loro voto al neo magistro. Vahlok scorse nella sua mente i volti dei vari draghi individuando nella mandria quegli schifosi Red. Non riconobbe i due esponenti, sapeva appena distinguere quella specie dalle altre, ma gli sarebbe davvero piaciuto sapere cosa ne pensavano loro di Tarrqor. Il Thunder però gli comunicò solo ciò che voleva dirgli ovvero l’aver incontrato questi due Seragramma. Giruko era un nome sconosciuto a Vahlok, ma osservò comunque lo straniero battersi contro Tarrqor, metti che potesse imparare qualcosa. Poi lo vide: si era fatto largo fra la folla petto in fuori proclamando a gran voce col suo tono possente e caldo che Giruko non era un buon rappresentate dei seragramma. Incredibile fu come Giruko non disse nulla a quell’affermazione. Sembrava riconoscesse Wolfram, forse addirittura temerlo. Wolfram chiese di sfidarlo e il Thunder accettò l’offerta. Dopo delle intense prove e scontri a terra e in aria i due si ritrovarono faccia a faccia fissandosi negli occhi.
    Dentro l’iride di Wolfram Tarrqor poté vedere un territorio vulcanico e quello che vi stava accadendo. Era di sicuro la rappresentazione del muro mentale che Wolfram aveva eretto per schermare la sua mente all’avversario. Per schermare la propria mente, ricordò Vahlok, bisogna concentrarsi puramente su una singola cosa ed escludere tutto il resto. Anche una minima distrazione dal pensiero principale può permettere all’avversario di fare breccia. Sule terreno vulcanico pensato da Wolfram vi stava un grosso nido dove erano radunate diverse uova, la maggior parte già rotte. Appartenevano alle diverse madri della tribù di Vahlok. Il giovane seragramma ne era sicuro: riconobbe il suo uovo. L’ultimo in fondo al mucchio, uno dei pochi che non voleva schiudersi. Vahlok non aveva mai visto da fuori il suo uovo, ma sentiva che dentro quello scrigno sena serratura c’era lui. Wolfram aveva quindi assistito anche a quella schiusa? Era lì quando Vahlok nacque? Da quel che Vahlok si ricordava Wolfram era sempre stato presente all’annuale schiusa delle uova. Solo una volta era arrivato leggermente in ritardo.
    “Stava pensando a noi…. Questo ha permesso a Wolfram di battere Tarrqor. Noi… la sua famiglia. “
    - Se è tuo zio forse parte di questo potere scorre anche in te. Prova a cercare un magistro che alleni la tua abilità psichica oltre che fisica.- Concluse Tarrqor.
    - Non è davvero mio zio… E’ solo un nomignolo che ci ha chiesto di affidargli. Che io sappia Wolfram non ha nemmeno una compagna e non so chi siano i genitori di Wolfram… Potrebbero far parte del clan come essere degli sconosciuti-
    Rispose Vahlok a Tarrqor quando questi, finito il racconto prese a camminare. Vahlok gli andò dietro cercando di tenere per se quello che aveva appena scoperto: il ricordo della propria famiglia aveva dato a Wolfram la forza di respingere Tarrqor… Ora Vahlok capiva il significato delle parole del Thunder “I tuoi ricordi sono una cosa ben preziosa, non sottovalutarli “
    Spostandosi i due raggiunsero una zona particolare, una specie di collina la cui base era leggermente più stretta della metà altezza. Era una collina, ma sembrava che qualcuno ne avesse scavato la base.
    - Resta qui, poi imitami – disse solo Tarrqor prendendo una ricorsa. Si fermò poi a tre metri da quella strana struttura lasciando che la coda proseguisse senza di lui. Aveva appena eseguito l’attacco che gli voleva insegnare per scavare in quella struttura di sabbia indurita dal vento e dalla pressione. Il fatto che la struttra avesse già un quasi tetto sopra di essa poteva suggerire che la stessa collina era stata usata in passato da altri, forse altri allievi di Tarrqor, ma ora come ora la struttura non poteva contenere nemmeno un drago adulto. Doveva essere ampliata.
    -In queste montagne lo strato esterno è più rigido, una volta scavati i primi due metri induriti dal vento e con sabbia cristallizzata si trova terra più soffice. Cerca quindi di spazzare compiendo il più grande arco possibile con la coda.-
    Vahlok provò ad imitare il maestro. Dal punto in cui si trovava prese una breve rincorsa che lo portò a circa due metri dalla montagna. Arrivato lì fece due passi a sinistra come a disegnare sul terreno uno dei glifi usati dagli umani per scrivere. La coda al contrario non virò. Continuò dritta per la sua strada. Rispetto alla posizione di Vahlok la coda aveva compiuto poco meno di un semicerchio. Data la forza che gli era stata richiesta per spaccare delle singole rocce, Vahlok aveva messo tutta la forza possibile in questo colpo per spezzare la parete di sabbia cristallizata.

     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Mother of Dragons

    Group
    L'Arpia
    Posts
    9,960
    Location
    Dragon cave

    Status
    Offline
    La parete si sbriciolò più facilmente delle rocce ed un grosso pezzo venne via.
    Vahlok notò come se si fosse avvicinato maggiormente avrebbe fatto più fatica ma avrebbe anche rotto più larga parte della parete da scavare. Si alternarono così per costruirsi un rifugio che poi usarono come base. Per la settimana seguente le giornate si ripeterono uguali, con molte fatiche, dolori e frustrazioni quando la coda doleva e le rocce non si piegavano al proprio volere.
    Le soddisfazioni però non tardarono ad arrivare quanto dopo due settimane che si allenavano il giovane seragamma riusciva a spezzare due rocce e mezzo in un colpo solo prima che l'impeto del colpo si fermasse.
    La coda nella prima settimana non aveva fatto altro che dolere, piena di graffi, escoriazioni ed ematomi. Le squame qua e là spezzata come quelle di un cucciolo che imprudentemente era capitombolato sui sassi.
    Tuttavia erano ferite superficiali che guarivano in fretta. Tarrquor disse che aveva scelto quel posto proprio per le proprietà benefiche presenti nella terra morbida del fondo della grotta, che usata come impacco velocizzava il tempo di recupero delle piccole ferite.
    Per procurarsi di che mangiare e bere Tarrquor istruì il suo allievo su come predare i Gigginut, grossi scarafaggi della taglia di un cane che avevano una carne morbida e grassa una volta spaccato il duro carapace. Tarrquor inoltre trovò una piccola oasi incastonata tra pareti frastagliate dove un minuscolo specchio d'acqua faceva capolino dalla terra. L'acqua era sporca di terra e aveva un cattivo sapore, ma sembrava sempre una delizia in quel caldo torrido. L'unico problema era che potevano abbeverarsi solo una volta al giorno, quando la piccolissima insenatura veniva rischiarata dai raggi del sole di mezzogiorno. Il laghetto era così incastrato fra alte pareti rocciose infatti che la luce non vi arrivava se non quando il sole era a picco sopra di esso. Il Thunder gli mostrò cosa succedeva quando il laghetto era in ombra: viscide creature che sembravano fatte di sabbia nera e fumo scendevano senza emettere suono e restavano aderenti alle pareti rocciose, immobili e mimetizzate come sfumature della montagna. Quando un animale si avvicinava lo avvolgevano come serpenti e gli si infilavano nel naso e nella bocca, uccidendolo all'istante come se gli avessero strappato l'anima.
    - Se ci alzassimo in volo rischieremmo che ci vedessero e strisciassero sotto la nostre stesse ombre proiettate al suolo per tenderci un agguato e la notte ci sono troppi venti tra queste montagne affilate, è pericoloso alzarsi in aria. Sono creature orribili gli Swizernager, infide e pericolosissime, temono solo la luce del sole ed il gelo notturno e per fortuna altrimenti la notte si muoverebbero nel buio. Posso solo sperare che non sopravvivano in altri luoghi come la giungla dove la notte la temperatura è comunque molto alta e potrebbero fare stragi indisturbati.-
    L'allenamento di Vahlok procedeva bene, ma il magistro era parco di complimenti e portava il so allievo su rocce sempre più grandi. A volte erano più dure di altre o più affilate. Altre volte invece erano ricche di bitorzoli e quindi il colpo non arrivava uniformemente. La cosa importante era cercare sempre un punto più debole di altri per iniziare.

    All'alba del ventesimo giorno Tarrquor si diresse insieme a Vahlok presso una nuova insenatura. - Oggi ci alleneremo con dei bersagli mobili e non più delle pietre. Vedi quella specie di enorme formicaio di argilla che potrebbe sgretolarsi facilmente? Ecco, è un nido di Gigginut. Ce ne saranno a decine là dentro e se rompi il nido sciamano fuori come api impazzite ma non attaccano, semplicemente scappano.-
    Si fece da parte, ponendosi su di una roccia rialzata e con una smorfia divertita incità il seragamma -Procuriamoci carne per la prossima intera settimana! A te l'onore. Cerca di colpirne il più possibile ma usando poche spazzate di coda.-
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    GdR Players
    Posts
    8,576
    Location
    vengo e sono in ogni luogo e in nessun luogo

    Status
    Offline
    Vahlok

    I giorni in quel noioso paesaggio desertico erano tutti uguali eppure passavano molto rapidamente. Alzarsi, allenarsi, cacciare mangiare bere, allenarsi e dormire era divenuta la routine di tutti i giorni. Eppure l’allenamento stava dando i suoi frutti. La coda non doleva più come all’inizio, anche grazie alle proprietà curative del terreno su cui riposava, ed era ora dotata di muscoli ben allenati pronti a spaccare qualsiasi cosa gli si parasse davanti. Gli unici momenti che deviavano la routine erano quelli in cui Tarrqor passava al giovane seragramma le sue conoscenze. Gli parlò dei Gigginut, scarafaggi enormi grossi come cani che vivevano in termitai di argilla. Avevano una buona carne una volta che la si riusciva a separare dal durissimo carapace. Un giorno gli mostrò i Swizernager, creature che vagamente assomigliavano ai tentacoli dei polipi e amano il buio. Temono la luce del sole e sono letali. Vahlok uscì totalmente shockato dal quell’incontro: evitò le ombre come la morte, rimase il più possibile vicino a Tarrqor evitando però anche la sua ombra o di fargli ombra e quella notte si rannicchiò accanto a lui con la testa e la coda nascoste sotto le ali.
    “Di notte sono tutte ombre… Loro potrebbero essere qui in questo momento… “
    Tremò tutta la notte, dormì poco o niente turbato com’era. Il giorno seguente Tarrqor notò l’improvviso calo delle forze dell’allievo e l’aumentare della sua disattenzione mentre le sue palpebre facevano ciò che volevano cadendo a ripetizione sugli occhi. Tarrqor chiese infine all’allievo cosa lo turbasse rassicurandolo che gli Swizernager non potevano raggiungerli di notte.
    Quella notte Vahlok dormì sonni tranquilli, ma poco prima di doversi alzare fece uno strano sogno:
    Si vide, come attraverso gli occhi di un condor che sorvolava il deserto, mentre si allenava con Tarrqor. Attorno a loro c’era questa enorme circonferenza magica che segnava il perimetro dell’area in cui si stavano allenando. Chi era fuori di essa non poteva vedere chi vi stava dentro così come non poteva vederne il paesaggio all’interno. Al di fuori del cerchio si erano accalcati decine e decine di draghi di razze diverse, come quelli che Vahlok aveva visto nel ricordi di Tarrqor. Questi draghi stavano cercando in lungo e in largo il loro magistro e guardiano. Lo chiamavano a gran voce, ma non riuscivano a trovarlo. Erano sconvolti da qualcosa avevano bisogno di lui, ma lui non c’era.
    Il giorno dopo Vahlok decise di porre una domanda al suo maestro.
    - Uno strano sogno ha turbato il mio sonno, maestro. Tutti i draghi del deserto sanno di questo posto? Se avessero bisogno di aiuto, ora, saprebbero trovarti? – Chiese inviandogli le immagini del sogno che aveva fatto.
    Ne discussero mentre camminavano fianco a fianco per raggiungere un altro posto scoperto da Tarrqor. Arrivati sul luogo Vahlok potè notare una zona argillosa.
    - Oggi ci alleneremo con dei bersagli mobili e non più delle pietre. Vedi quella specie di enorme formicaio di argilla che potrebbe sgretolarsi facilmente? Ecco, è un nido di Gigginut. Ce ne saranno a decine là dentro e se rompi il nido sciamano fuori come api impazzite ma non attaccano, semplicemente scappano. Procuriamoci carne per la prossima intera settimana! A te l'onore. Cerca di colpirne il più possibile ma usando poche spazzate di coda.-
    Vahlok studiò per un po’ il nido per imprimere nella sua mente come era fatto così da poterlo riconoscere tra gli altri.
    Si preparò per sferrare il colpo di coda, ma si fermò in quella posizione di tensione. Non aveva senso spazzare di coda la cima della montagnetta di argilla; bastava una semplice zampata per distruggerla.
    Sempre rimanendo in tensione allungò la zampa anteriore destra e scostò la cima della montagna, leggermente giusto per rivelare il buco d’uscita e d’entrata nella casa dei Gigginut. Una volta che il buco fu aperto ne vide sciamare fuori agitati diversi, tutti spaventati per il radicale cambiamento della loro casa. Solo allora Vahlok lasciò partire il colpo di coda. Non li colpì tutti, qualcuno era andato troppo a sinistra per poterlo colpire con la coda, ma una zampata bastava per bloccarli a terra. Schiacciò col suo peso quelli che gli erano sfuggiti al primo attacco mente dal nido iniziò a sciamare fuori la seconda ondata. Vahlok dopo il primo colpo di coda non aveva ritirato la coda di nuovo nella posizione di inizio, anzi l’aveva tirata ancora di più nella direzione opposta in modo da sparare un colpo di coda nella direzione opposta. Ripeté l’operazione ancora. Colpo di coda, schiaccia quelli che riesci a prendere dalla posizione in cui sei e fulmina col soffio quelli che tentano di sfuggire, colpisci, schiaccia e fulmina.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Mother of Dragons

    Group
    L'Arpia
    Posts
    9,960
    Location
    Dragon cave

    Status
    Offline
    Il primo colpo di cosa ne uccide 4 e i tre storditi vennero comunque schiacciati dagli altri attacchi. Il secondo invece dal momento che cominciavano ad uscirne parecchi ne colpì in abbondanza ma molti rimasero solo confusi e a pancia in su per un secondo prima di schizzare via. Tarrquor continuò ad osservarlo senza voler distrarre il suo allievo, ma la domanda che gli aveva posto prima lo aveva turbato. C'era un motivo per cui raramente prendeva allievi sotto la sua ala: per insegnargli quello che sapeva doveva assentarsi dal suo ruolo di guardiano per un tempo abbastanza lungo. Aveva eletto dei suoi consanguinei fidati per prendere il suo posto in queste situazioni e correre a chiamarlo se ne avesse avuto bisogno, ma la cosa lo rendeva comunque inquieto.
    Perso nei suoi pensieri osservò placidamente gli scarafaggi ammucchiarsi ai propri piedi. Vahlok teneva un buon ritmo e non sprecava energie menando la coda a caso. I Gigginut tuttavia erano davvero tanti e sembrava che più morivano e più scrosciassero fuori come un fiume in piena. Sembrava una cascata nera che sgorgava dalla terra. Questo ruppe il nido d'argilla che si sgretolò ulteriormente sotto il loro peso; le prede caddero nella paura e nella frenesia di scappare, questi grossi scarafaggi non potevano volare ma con le loro ali grassocce facevano piccoli svolazzi, e lo facevano in contemporanea.
    Questa massa nera si levò al di sopra della coda di Vahlok, appena sotto il suo mento. Ora doveva piegarsi ed inclinare la coda in modo molto diverso rispetto a quando colpiva un obiettivo più in basso rispetto a lui e molti furono mancati.
    Ma quello che preoccupò Tarrquor non era questo. Era il fatto che i Gigginut stavano proiettando la propria ombra sul terreno a macchia d'olio e sempre di più se ne aggiungevano allo sciame.
    Della sabbia nera, viscida e fumosa si levò lentamente dal nido, strisciando insidiosa sul terreno come un serpente ma senza prendere forma precisa come fosse un rivolo d'acqua molto densa.
    Tarrquor scattò in piedi fulmineo e ruggì il suo Soffio sulle bestie che rimasero elettrizzate e percorse da saette luccicanti. Le ombre sembrarono gemere e si ritirarono appena, ma non retrocedettero fino alla base. Al contrario si appropriarono dei cadaveri dei Gigginut e si schermarono dal sole con quelli.
    - Andiamocene Vahlok! Non possiamo più restare qui. Quei dannati Swizernager ci devono aver seguito!-
    Il seragamma tuttavia era molto vicino agli scarafaggi e quindi anche alle Ombre. Queste sembravano percepirlo e si lanciarono ad attaccarlo, Vahlok al contrario non percepiva in loro alcuna coscienza e pertanto non poteva attaccarli mentalmente. In ogni caso doveva agire in fretta.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    GdR Players
    Posts
    8,576
    Location
    vengo e sono in ogni luogo e in nessun luogo

    Status
    Offline
    WOW ho appena realizzato come questo allenamento che dovrebbe durare sei mesi nella realtà sta andando avanti da un anno e mezzo!

    Probabilmente me la sto cercando, ma questo è il modo in cui agirebbe Vahlok e se c'è qualcosa che ho imparato in questo periodo a ruolare è che devo agire come agirebbe il pg e non come vorrei agire io.

    Vahlok

    Quanti diavolo erano? Più di quegli insetti troppo cresciuti venivano colpiti e quindi uccisi dalla codata di Vahlok più sembravano uscirne dalla tana. Il seragramma era davvero sorpreso dalla cosa, ma non aveva tempo per lasciarsi distrarre. La sua unica preoccupazione in quel frangente era concentrarsi su quello che stava facendo, mettere più forza possibile nella sua coda e impressionare il suo mentore che lo stava osservando sdraiato su una roccia dietro di lui. Finalmente più per il peso dei corpi che per i colpi del drago il nido si sgretolò completamente facendo fuoriuscire una cascata ancor più grossa di gigginut che però stavano iniziando a pensare strategicamente a come salvarsi. Il loro sciame infatti aveva preso a svolazzare per quanto il loro peso gli consentiva, ma la loro altezza aveva fatto schivare a diversi di loro la codata del seragramma. Vista la situazione Vahlok cambiò strategia e iniziò a menar fendenti di coda come disegnando con essa nell’aria il simbolo dell’infinito molto schiacciato in altezza. Concentrato sul suo obiettivo Vahlok non si curò dell’ombra nera che lo sciama gettava sotto di se’ alzandosi in volo così come non notò che dalla loro ombra qualcosa stava uscendo. Fortuna per Vahlok, Tarrqor era a portata e stava tenendo d’occhio la situazione. Il mentore non ci pensò due volte ad alzarsi e scagliare uno dei suoi potenti fulmini. Il colpo passò a pelo sopra la coda del seragramma sfiorandola per un nonnulla e andando a colpire la massa di insetti che paralizzati caddero tutti a terra. Vahlok non fece nemmeno a tempo a capire cosa stava succedendo o perché Tarrqor avesse agito che la voce del maestro gli rimbombò nella mente:
    - Andiamocene Vahlok! Non possiamo più restare qui. Quei dannati Swizernager ci devono aver seguito!-
    Swizernager… Il suono di quel nome paralizzò il seragramma così come il colpo di Tarrqor aveva paralizzato lo sciame. La paura schermò la mente della viverna concentrandolo solo sul movimento serpeggiante di quel mostro oleoso che si stava avvicinando. Le pupille si dilatarono. Il respiro si fece più breve e rapido. Il corpo prese visibilmente a tremare. La sua mente ordinò al corpo di abbassare muso e coda verso terra per eliminare l’ombra, ma le membra non ubbidirono. Rimasero immobili nella stessa posizione in cui erano quando la parola Swizernager era stata pronunciata. “Andiamocene, muovetevi!” ordinava l’inconscio. “E’ troppo tardi” rispondeva il conscio “Sono spacciato… loro sono qui”
    Tutti i sensi cessarono di funzionare: il corpo non percepiva più il caldo né il terreno sotto le zampe, le orecchie non captavano più alcun suono, l’olfatto e il gusto nessun odore e sapore e la vista non aveva a fuoco che lui, il suo incubo, la sua fine.

     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Mother of Dragons

    Group
    L'Arpia
    Posts
    9,960
    Location
    Dragon cave

    Status
    Offline
    Tarrqor vide il suo allievo paralizzato dal terrore e drigrignò i denti frustrato e teso. Aveva sempre tenuto quel momento, il momento in cui un suo protetto non si sarebbe dimostrato pronto alle sue prove. Ma quel Seragamma non era un giovane drago come altri a cui aveva insegnato: se c'era anche una piccola possibilità che un tempo un suo consanguineo l'avesse battuto Valhok era legato al suo passato... non poteva rischiare la vita di un allievo, figuriamoci quella di qualcuno con cui doveva ancora chiarire molte cose...
    Ma ora il suo simile era imprigionato in mezzo a quelle prede e una fine orribile lo attendeva tra le ombre se non avesse reagito subito! Con un ruggito che fece tremare le rocce intorno a loro Tarrquor si lanciò in picchiata sugli scarafaggi, frapponendosi tra gli Swizernager e Vhalok. Mentre lo faceva una possente fiammata fatta di saette pure si sprigionò dalle sue fauci incenerendo all'istante gli scarabei e creando un lampo di luce possente che si vide anche da oltre le vette vicine che li circondavano.
    Gli Swizernager retrocedettero sibilando e scricchiolando come foglie bruciate, ma sembrò che questo li rendesse ancora più furiosi e dopo aver retroceduto si lanciarono nuovamente all'attacco.
    Con uno scatto fulmineo Tarrquor si voltò e volutamente diede una spinta a Vahlok per riscuoterlo, abbastanza forte da farlo caracollare all'indietro.
    - Dobbiamo andarcene ora Seragamma! - gli urlò in faccia prima di prendere il volo con una possente spinta delle zampe posteriori che incidettero il suolo lasciando il segno dove gli artigli avevano dilaniato la terra.
    Una gran quantità di vento e polvere si alzò dal suolo, l'impatto dell'aria fredda però non sembrò rallentare i terribili Swizernager, bestie che nemmeno un magistro voleva affrontare a cuor leggero.
    Tarrquor si voltò a vedere se il suo allievo si era ripreso, certo l'istinto di fuggire era grande, ma nel caso sarebbe stato pronto a intervenire... anche se non gli piaceva per niente quello che avrebbe dovuto fare a Vahlok per salvarlo una seconda volta dall'assalto delle ombre.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    GdR Players
    Posts
    8,576
    Location
    vengo e sono in ogni luogo e in nessun luogo

    Status
    Offline
    Vahlok


    Paralizzato nella sua paura Vahlok non si accorse per nulla di tutto ciò che stava accadendo attrorno a lui. Gli occhi vuoti, come gli altri sensi non captarono i movimenti del magistro che si era parato in sua difesa con un attacco che altrimenti avrebbe fatto meravigliare il giovane seragramma che non riteneva possibile contenere così tanta potenza elettrica al suo interno e sprigionarla in un attimo.
    Vahlok si riscosse solo quando il suo corpo venne spostato dal peso dell'anziano thunder che gli ruggì un ordine in faccia. più che l'effettiva spinta quello che riscosse il seragramma fu il cozzare delle scariche elettriche sulla pelle di tarrqor con il suo corpo e in qualche modo col suo soffio elettrico. Le scariche più frequenti essendo il magistro più agitato erano in qualche modo state attratte dal potere dell'altro drago. Fu la scossa e quindi una piccola bruciatura dolorosa a riportare Vahlok nella realtà.
    Ruggitogli in faccia Tarqor si sollevò da terra, vahlok lo seguì con lo sguardo per un attimo mentre elaborava l'ordine. Con gli occhi puntati sul magistro spalancò le ali battendole forte verso il terreno mentre con le zampe posteriori si dava la spinta. Vahlok tentò quindi di prendere quota il più velocemente possibile, per raggiungere il suo maestro, anche se questo andava contro una regola dettagli precedentemente dal magistro stesso. Che le regole potessero essere piegate in certe situazioni?

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Mother of Dragons

    Group
    L'Arpia
    Posts
    9,960
    Location
    Dragon cave

    Status
    Offline
    -Non Ha più senso nascondersi ora Vahlok! tanto vale prendere il volo, se saremmo abbastanza veloci le ombre non ci attaccheranno e si mangeranno gli scarabei invece....- Fece una pausa greve, il respiro pesante non si sapeva se fosse per la tensione o per la rabbia -Pensavo fossi pronto ad una simile evenienza. Forse non a sconfiggerli da solo, questo è certo, ma non puoi paralizzarti!! Come posso insegnarti il colpo di coda se rimani fermo quando sei spaventato? Nemmeno un'abilità della mente si può compiere quando la testa è congelata ed il cuore pietrificato dalla paura! Sei un drago, e come tale il tuo comportamento è inaccettabile!-
    Volarono per alcune miglia verso sud. Come il saggio Magistro aveva previsto le correnti erano favorevoli e il vento li trasportava veloci come nubi lontano dai picchi, seminando gli avversari e dando loro il tempo per riflettere su quanto accaduto. Erano stati attaccati (da un temile nemico, certo) ed erano fuggiti. La mente di Tarrquor macinava in silenzio, i denti digrignati dalla frustrazione: cosa poteva fare per impedire una tale caduta in futuro nel suo allievo?
    Il silenzio sembrò innervosire Vahlok ma non gli diede peso, aveva ben altro a cui pensare e se anche il seragamma si fosse dispiaciuto per il suo comportamento questo non avrebbe evitato il suo ripetersi.
    -Ho deciso!- Disse infine Tarrquor. -Ti porterò nelle Caverne dei Cristalli. Ci vuole un certo fegato per incrociare una madre Kombobath nella sua tana con i piccoli. Vivrai lì fino a che non temerai più le ombre, nè creature così immense da strapparti le ali con un morso. All'inizio sarò con te, ma passerai l'ultimo mese da solo perchè da solo affronterai le battaglie della vita!-
    Soddisfatto del suo verdetto continuò a guidare l'allievo verso sud, verso la costa col mare. Nel viaggio (che durò altre 2 settimane) rispose a tutte le domande che Vahlok gli pose e si addestrarono nel cacciare le prede del deserto con agilità e velocità. dopo 10 giorni si poteva dire che il Seragamma non ne potesse più di mangiare dromedari e cammelli, ma se non altro era diventato bravo a cacciarli. La sete era terribile, potevano bere pochissimo alle rare oasi di acqua sporca e questo seccava la gola e gli occhi. Più di una volta Tarrquor lo sostenne per aiutarlo nel volo. Se non altro l'aria fresca gli rinfrescava il muso volando.
    Finalmente la cosa si vide in lontananza: un delicato filo argenteo che poneva fine al monotono giallo arancione delle dune e poco prima di essa una piccola collina sassosa la cui base scavata nel terreno proponeva un'oscurità che pareva infinita.
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    GdR Players
    Posts
    8,576
    Location
    vengo e sono in ogni luogo e in nessun luogo

    Status
    Offline
    Vahlok Ascoltò senza fiatare le accuse che l'anziano magistro gli rivolgeva. Avrebbe voluto controbattere, avrebbe voluto spiegare il motivo della sua paura, ma non trovò spazio di farlo nemmeno quando il magistro smise di parlare. Gli chiuse la mente. Vahlok volò ietro a lui, anch'egli chiudendogli la mente. L'inesperienza dei giovani lo divertiva, aveva detto all'inizio. Cosa lo divertiva? Vedere draghi caricare a testa bassa un nemico più forte di loro? Più che il silenzio del magistro era proprio il suo carattere che faceva innervosire Vahlok. Se fosse stato uno di quei draghi testardi, quelli che attaccavano per la minima offesa, avrebbe spezzato Tarrqour in dieci secondi netti. Ma lui no, lui era diverso e covava l'astio per un magistro che non voleva insegnare. Aveva pensato più volte di fermarsi in volo, di non seguirlo, ma non aveva la minima idea di dove si trovasse e di come tornare a casa... dov'era casa? Cosa era per lui casa? Non aveva ancora un luogo in cui tornare. Poteva tornare da Flemmeth... se fosse stata ancora viva... ma per quanto lei lo avrebbe accettato nel suo territorio?
    CITAZIONE
    -Ho deciso!-

    Tuonò Tarrqor rompendo quel silenzio che per settimane aveva regnato fra i due.
    CITAZIONE
    -Ti porterò nelle Caverne dei Cristalli. Ci vuole un certo fegato per incrociare una madre Kombobath nella sua tana con i piccoli. Vivrai lì fino a che non temerai più le ombre, nè creature così immense da strapparti le ali con un morso. All'inizio sarò con te, ma passerai l'ultimo mese da solo perchè da solo affronterai le battaglie della vita!-

    -Mi rifiuto- Tuonò di risposta Vahlok, sia a voce che con la mente. Per la prima volta nella sua vita sentiva il bisogno di dire la sua. -Mi rifiuto di andare a morire in quelle grotte. Mi rifiuto di muovermi un un solo battito d'ala. Affronterò le battaglie della vita da solo, mi sta bene, ma non caricherò a testa bassa il mio nemico se non so chi sto affrontando. Come posso battere chi si ciba dell'ombra che io creo? Come posso sopravvivere se non mi insegni a sopravvivere? -
    Lo aveva detto. Per la prima volta nella vita Vahlok aveva sentito una forza nuova dentro di se' una forza per opporsi a quelle che per lui erano ingiustizie.
    -Se non hai intenzione di aiutarmi, indicami la strada per le montagne, Tarrqor- Non voleva avere più niente a che fare con quel drago. Non lo avrebbe chiamato maestro se non gli avesse insegnato. Se non l'latro non lo voleva come allievo, perchè lo reputava un fifone a Vahlok non importava. Lo avrebbe sciolto dal suo incarico di maestro come lui si sentiva sciolto dal suo di studente.
     
    Top
    .
27 replies since 29/7/2014, 14:20   666 views
  Share  
.