[Missione] Frammenti di Lacrima

• Mijix •
Più si avvicinava alle montagne e più l'aria si faceva leggera e frizzante. Gli alberi dalla grande chioma della foresta lasciavano ora spazio ad alti pini che occupavano pendii e valli. O almeno Mijix immaginava che quelli fossero i pini. Ne aveva sentito solo parlare. Come aveva sentito di Seshia. Seshia non era un drago, né un'altra creatura, ma niente meno che un cistallo dai poteri curativi, per le ferite del corpo e dell'anima.
Il gray stava prestando attenzione alle alture di roccia, altissime e antichissime, che lo circondavano, quando si ritrovò ad ammirare il paesaggio montano. Si sentiva particolarmente a suo agio lassù. Non aveva nulla a che fare con il deserto da cui proveniva: sembrava non esistesse sabbia, solo rocce. Il sole era quasi freddo e non scottava e l'aria era fredda. Molto più fredda di quello che non si aspettava e diversa tuttavia dal gelo del deserto notturno... dopo una vita passata al caldo asfissiante, ora gli sembrava quasi di rinascere, tanto si stava bene. Le vette, che gli ricordavano il dorso irto di un drago assopito sulla terra, erano divise da un fiume che probabilmente nasceva da una di quelle montagne. Forse da quella grande e bianca che aveva di fronte. Oppure da uno di quei cinque picchi dall'aspetto duro e tagliente. Non aveva la minima idea da dove cominciare la sua ricerca, tanto erano poche le voci che aveva sentito su Seshia, e perciò doveva affidarsi alla fortuna. Decise di stare alla larga dalla valle e dai fiumi, con la quale aveva avuto brutte esperieze e per la quale provava forte odio. Decise quindi di dirigersi verso la montagna, evitando anche i picchi. Dopottutto, se un cristallo doveva trovare, non sarebbe stato più logico dirigersi verso la vetta composta da una strana roccia bianca e brillante?

• Mijix •
Mijix dovette ricredersi sul "sentirsi rinato". All'incirca a metà strada aveva cominciato a... qualcosa cadeva pigramente dal cielo. Erano scintille... scaglie... piume... gocce, sicuramente, perchè quando cadevano sulla sua pelle diventavano acqua. O almeno lo avevano fatto per il primo tempo in cui ci si era trovato sotto. Erano gocce ghiacciate e pungenti e bianche. Quando il padre gliene aveva parlato, da cucciolo, gliela aveva descritta come una creatura divertente ma a volte sadica, bianca leggera e che mordeva zampe e coda. Mijix ci aveva creduto ma ora sospettava che quella cosa che pioveva dal cielo era la Neve. Fiocchi di ghiaccio, nessuna creatura strana. Però mordeva davvero zampe e coda: le dita e gli artigli faticava a muoverli e la punta della coda nemmeno sentiva di averla. Dalla sua bocca e dal suo naso uscivano nuvolette di vapore ogni volta che respirava e per attimi aveva come nebbia davanti gli occhi. Sulle protuberanze nere sopra gli occhi, sulle corna e sotto il mento gli si stavano addirittura formando dei ghiaccioli. Il freddo inoltre non lo faceva stare fermo. Non ci riusciva! Tremava come una foglia scossa dal vento, in preda a strani spasmi dei muscoli irrigiditi. Pian piano però cominciava a farci l'abitudine. Ora doveva però atterrare. E quando si posò sulla roccia, quello che accadde fu come una zampata in pieno muso: non era roccia! Era una sorta di sabbia molto compatta e molto fredda sulla quale non riusciva a camminare, perchè sprofondava. Provò a muovere qualche passo, arrancò e cadde nella neve. Si dimenò per rimettersi in piedi. E' sicuramente Neve! pensò indispettito. Altro che roccia. A saperlo si sarebbe arrampicato su quei picchi.
Il paesaggio era completamente mutato: era tutto cristallizato nel ghiaccio. Dall'acqua dei ruscelli, alle rocce e qualsiasi forma di vita era immobile...si sbagliava. Con uno scricchiolio assurdo cinque freccie guizzarono fuori da chissà dove. Erano cinque cuccioli di drago. Erano molto piccoli, però... stavano giocando ma quando videro Mijix si fermarono guardandolo con sospetto. Il gray aveva intenzione di ignorarli e di proseguire per la sua strada in mezzo alla neve quando uno di loro fece: -Chi sei?- Il giovane drago si voltò verso di loro, quasi come un fuggitivo che viene scoperto. -Se sei qui per Gelotera o Phaelan sappi che devi andare via perchè non ci sono! Si, sono stati convocati! Gli stranieri non sono i benvenuti quando non ci sono i nostri Guardiani!- Gelotera e Phaelan? Non li aveva mai sentiti. Ma stando a ciò che dicevano quei cinque piccoletti dovevano essere i responsabili della zona. -Convocati?- chiese Mijix interdetto. Comunque sia no, non sto cercando loro... non venuto qui con cattive intenzioni. Avrebbe fatto bene a chiedere informazioni a cinque cuccioli? Ne avrebbero saputo qualcosa di ciò che stava cercando? Siete dei cuccioli? C'è qualcuno di un po' più... grande... con cui posso parlare?- Chiese, temendo di essere stato irrispettoso.

• Mijix •
Quando i piccoli draghi se ne furono andati, ripensando a ciò che avevano detto, Mijix alzò gli occhi al cielo e scosse la testa. Era chiaro che quelli se l'erano presa per la faccenda dei "piccoli draghi", ma che cosa ci poteva fare lui se erano ancora cuccioli? Che ne avrebbero saputo loro di cristalli magici curativi? Avrebbe cercato qualcun'altro cui chiedere. Si ritrovò ancora ad osservarsi attorno. Mosse qualche passo verso la parete rocciosa. Su di essa alcune capre si arrampicavano passando di roccia in roccia. Mijix ammirò la loro abilità. Su pareti a volte anche verticali riuscivano a ragiungere la cima, senza l'utilizzo di artigli per aggrapparsi! Mentre le osservava vide pure l'altro drago che piombava dall'alto sulle prede che forse non l'avevano notato perchè avevano scambiato la sua ombra proiettata per un'ombra di una nuvola - che erano parecchie. Il Duvarum prese una delle capre mentre le altre fuggivano con la stessa abilità con cui erano salite lassù. Non conosceva quella razza di drago, anche se forse ne aveva sentito parlare. Le sue scaglie erano di un colore grigio-blu scuro ma alcune parti del corpo erano gialle, sembravano attraversate da scariche elettriche. Il drago, dopo avergli scoccato una fugace occhiata al Gray, se ne volò via con la preda. Mijix poteva chiede informazioni allo sconosciuto che aveva appena incrociato anche se non avrebbe mai voluto disturbarlo durante il pasto e, anche se il cucciolo di prima aveva detto che la zona era molto abitata, non voleva rischiare di non trovare nessuno e di perdere altro tempo. Quindi espanse la coscienza cercando di contattare quell'individuo: - Aspetta! e attese una risposta.

• Mijix •
Avrebbe potuto chiedere informazioni lì su due piedi ma non voleva far perdere tempo al drago elettrico perciò il gray decise che era meglio seguirlo e, visto che iniziava a sentire un certo languore allo stomaco, avrebbe anche catturato una capra. Mijix gettò uno sguardo sulle rachin. Sparite. O, guardando meglio, erano tutte sparpagliate sul pendio e stavano scendendo. Altre invece cercavano di nascondersi, evidentemente con scarsi risultati. Adesso anche Mijix aveva fretta e scelse in fretta il suo bersaglio, l'animale che sarebbe stato più facile da prendere. Si mosse subito verso una capra che vide nascosta in una fessura nella parete rocciosa. Almeno ha poca via di fuga e magari faccio in fretta. Spiccò il volo. Cercò di imitare alla bell'e meglio la tecnica utilizzata dall'altro drago: si mise in modo di avere il sole alle spalle e di confondere la propria ombra con quella delle nuvole che cavalcavano rapide il vento. Pian piano sorvolò il punto in cui la capra era nascosta e con uno scatto piegò le ali e si fiondò verso il basso, piombando sulla preda e cercando di ucciderla sul colpo spezzandole il collo.

• Mijix •
La prima impressione che Mijix ebbe del suo interlocutore fu quella di un drago gentile e dal quale non aspettarsi alcuna minaccia. Tuttavia non abbassò la guardia e si posizionò di fronte al duvarum. Assestò un morso al ventre della capra per buttare giù qualche boccone. Il resto lo avrebbe lasciato ai cuccioli del drago elettrico, anche come ringraziamento qualora gli avesse dato informazioni. Non era poi ora di abbuffarsi. - Eccoci giunti. Non andiamo fino alla mia tana, sono certo che capirai che non posso portare uno straniero così vicino alla mia famiglia. Dunque, cosa volevi dirmi? Ancora non mi hai detto chi sei.- Mijix rispose subito: -Mi chiamo Mijix, provengo dalla Foresta dove ho vissuto una strana avventura.- Si interruppe per studiare le reazoni dell'altro drago e per decidere cosa raccontargli e cosa invece tralasciare: -Ho dovuto affrontare degli strani esseri che hanno messo in pericolo... un cucciolo. Ora sono qui perchè sto cercando Sheshia... un cristallo dai poteri curativi. E' questo di cui volevo avere informazioni. Non ti farei perdere tempo se ci fossero i Guardiani che, ho saputo, sono partiti.- Rimase quindi a fissarlo in attesa di una risposta.

• Mijix •
Quando il suo interlocutore menzionò il clan di Royal Blue, la curiosità dentro Mijix crebbe. Dopotutto discendeva da una famiglia di Royal Blue.
-Se la devi cercare per aiutare un cucciolo non ho motivo di fermarti... la sua storia può essere d'aiuto anche lontano da qui.
Come aveva ragione quel drago elettrico. Quasi avesse indovinato la natura del cucciolo.
La sorte sembrava voler scoraggiare Mijix: nessuno aveva mai trovato quel cristallo... quei cristalli. Ma sicuramente non era un buon motivo per tornare subito indietro, senza nemmeno aver tentato l'impresa.
Il drago con cui aveva avuto la conversazione se ne volò via con le due capre e Mijix restò solo e con sole poche più informazioni di quante non ne avesse avute prima. Se i frammenti di Sheshia provenivano tutti da una grotta nelle profondità della montagna, era quello il posto che Mijix doveva trovare. Ma come? Spiccò il volo e comiciò ad aguzzare lo sguardo in cerca di aperture nella roccia, aperture che potessero in qualche modo condurlo nelle viscere della roccia.